Sembra essere passata quindi le linee di intervento anticipate dal ministro dell'Economia, Daniele Franco. Lo stratagemma, insieme all'asseverazione, al visto di conformità sull'adeguatezza dei prezzi e al controllo preventivo dell'Agenzia delle Entrate (che ha cinque giorni di tempo per rispondere), consentirà di evitare il meccanismo di truffe miliardario che ha interessato anche altri bonus, come quello per le facciate.
Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato nel frattempo il Decreto che fissa i tetti massimi per gli interventi del Superbonus 110%. Si tratta di una norma salva speculazione, approntata per mettere un freno ai prezzi sui materiali e sui lavori edili che sono stati oggetto di rialzi eccessivi quando non sospetti nei mesi scorsi.
I massimali individuati aggiornano quelli già vigenti per l'Ecobonus, aumentandoli almeno del 20% in considerazione del maggior costo delle materie prime e dell'inflazione. "Con questo Decreto - commenta il ministro Cingolani - si completa l'operazione che sta portando avanti il Governo ponendo un freno all'eccessiva lievitazione dei costi riscontrata in tempi recenti e riportando il Superbonus a un esercizio ragionevole che tuteli lo Stato e i cittadini venendo incontro anche alle esigenze del settore e dell'efficientamento energetico".
I massimali, che saranno rivisti annualmente, non sono omnicomprensivi in modo da tener conto dell'eterogeneità dei possibili interventi, e pertanto sono stati esclusi IVA, gli oneri professionali e i costi di posa in opera. Per tutti i costi non previsti nel Decreto si farà riferimento ai i prezziari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o ai listini delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti o ai prezziari della casa editrice DEI. Per queste voci, al fine di evitare speculazioni, sarà comunque indispensabile l'asseverazione della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato.
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