Superbonus, gli enti di previdenza acquistano crediti fiscali dagli iscritti: accordo apripista fra Cassa Geometri e Popolare di Sondrio

La Cassa Geometri fa da apripista: accordo con Banca Popolare di Sondrio per l'operazione in triangolazione

Superbonus, gli enti di previdenza acquistano crediti fiscali dagli iscritti
di Giusy Franzese
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Giovedì 22 Dicembre 2022, 23:05 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 00:15

Hanno preso d’assalto l’area dedicata sulla piattaforma della Banca Popolare di Sondrio. In meno di una settimana gli iscritti alla Cassa Geometri, sono riusciti a cedere all’istituto bancario crediti fiscali derivanti dal superbonus 110% per un totale di quasi 10 milioni di euro. È l’effetto dell’accordo promosso tra la cassa di previdenza dei geometri e la Popolare di Sondrio, appunto, per la cessione dei crediti fiscali da bonus edilizi (Superbonus, Ecobonus, Sisma Bonus e Bonus Facciate). Un accordo apripista che prevede una triangolazione: il geometra cede alla banca il suo credito ricevendone il 100% in caso di Superbonus, la banca a sua volta ne cede una parte alla Cassa che lo paga il 106% (guadagnandoci il 4% di differenza) portandolo poi in detrazione in 5 anni. Il limite di acquisto da parte della Cassa è la sua capienza fiscale. 
Per i professionisti si tratta di una boccata d’ossigeno importantissima, quasi vitale. Senza, si rischiava un paradosso: nel 2022 i geometri hanno lavorato molto di più, ma sotto l’albero di Natale avrebbero trovato solo pacchi vuoti, per mancanza di liquidità. 

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L’incremento di volume di affari e conseguentemente di reddito, arrivato in media nel 2022 a 32.000 euro con un balzo del 43% a livello nazionale rispetto al 2021 e punte fino al +55% nel Sud, fino a pochi giorni fa infatti era soltanto “virtuale”: derivante per la maggior parte da sconti in fattura accordati ai clienti.

Cifre fatturate e da dichiarare, ma mai incassate a causa delle difficoltà delle banche di assorbire l’enorme plafond di crediti fiscali maturati dai clienti. Cifre che - per chi non ha la capienza fiscale adeguata per poterle portare in detrazione dei redditi - rischiavano addirittura di andare perse a fine 2022. L’accordo tra l’ente di previdenza e la Popolare di Sondrio ha evitato tutto questo, “assegnando” un canale privilegiato ed esclusivo e una “monetizzazione” certa e veloce agli 80.000 geometri iscritti alla Cassa. 

IL MODELLO
È la prima volta che un ente di previdenza è protagonista di un accordo di questa portata e tipologia. Il successo è stato tale che la Popolare di Sondrio, in corso d’opera, ha incrementato il plafond a disposizione esclusiva degli iscritti alla Cassa, passando dagli iniziali 10 milioni di euro a 15 milioni. In base a tale accordo gli iscritti potranno richiedere la cessione dei propri crediti fiscali - maturati sia in qualità di soggetti privati nell’ambito di interventi nella sfera personale sia nello svolgimento delle attività professionali quali tecnici incaricati (sconto in fattura) - alla Banca ad un prezzo di 100 rispetto al valore nominale di 110 nel caso di Superbonus e del 75% del valore nominale del credito d’imposta nel caso degli altri interventi. Come detto, una parte di queste cessioni saranno poi vendute dalla Banca alla Cassa Geometri così da liberare il plafond a disposizione degli iscritti, 

«Sono davvero orgoglioso dell’adozione nuova misura a sostegno dei geometri iscritti alla Cassa, un’iniziativa mirata principalmente a contrastare la carenza di liquidità. Con l’accordo sottoscritto con la Banca Popolare di Sondrio i nostri iscritti avranno infatti la possibilità di riscuotere i crediti maturati grazie un canale preferenziale e veloce per la cessione dei crediti fiscali» ha commentato il presidente della Cassa Geometri, Diego Buono. L’iniziativa ha riscosso il plauso della parlamentare di Forza Italia, Erica Mazzetti, che l’ha definita «lodevole», auspicando che faccia da «apripista». E in effetti, a quanto si apprende, anche altri enti previdenziali si starebbero muovendo su questo solco concludendo accordi simili per i loro iscritti con alti istituti bancari.
Nel frattempo, secondo uno studio elaborato dal Consiglio e della Fondazione nazionale dei commercialisti, il superbonus 110% ha avuto un ritorno finanziario per le casse pubbliche rilevante, più alto di quanto stimato: nel 2021 per ogni euro speso dallo Stato per il Superbonus 110% ci sono state maggiori entrate pari a 43,3 centesimi. 

Secondo l’ultimo report Enea al 30 novembre 2022 il totale degli investimenti ammessi a detrazione con il Superbonus 110% è arrivato a oltre 58 miliardi di euro. A fine lavori le detrazioni saranno quasi 64 miliardi di cui 45,5 a carico dello Stato. La riduzione dell’aliquota al 90%, in base ad una stima di Nomisma, non scoraggerà due milioni e quattrocentomila famiglie che comunque avvieranno i lavori.

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