Terremoto, latte bio e gestione imprenditoriale delle seconde case: i progetti di Nomisma per il rilancio

Terremoto, latte bio e gestione imprenditoriale delle seconde case: i progetti di Nomisma per il rilancio
di Giusy Franzese
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Giovedì 7 Marzo 2019, 14:34 - Ultimo aggiornamento: 18:25
A quasi tre anni dal sisma che nel 2016 ha colpito le regioni del centro Italia, ancora tanto c'è da fare per la ricostruzione. Pubblica e privata. Solo l'11% delle schede di valutazione danni si sono poi trasformate in richiesta di contributi. Rigidità delle procedure e un quadro normativo non proprio semplice, sono sicuramente le cause principali. Ma il dato potrebbe essere anche il segnale della volontà di abbandono di quei territori, dove già lo spopolamento per via dell'invecchiamento della popolazione era in atto prima del sisma. Basti pensare che in alcune aree le seconde case  arrivano anche al 60% del patrimonio edilizio privato. Eppure stiama parlando di terre bellissime costellate da piccoli borghi che tutto il mondo ci invidia. Ecco perché Nomisma, il centro studi bolognese presieduto da Piero Gnudi, ha pensato di elaborare dei progetti, da mettere a disposizione delle comunità locali, che vanno oltre la ricostruzione: pensano alla ripartenza di quei territori, al rilancio e allo sviluppo. Ovviamente il tutto è stato elaborato prendendo come base quelle che già sono le potenzialità di quei luoghi. I progetti sono stati presentati oggi a Roma, durante un convegno a cui hanno preso parte gli assessori competenti delle regioni interessate (non c'era l'Abruzzo, perché dopo la tornata elettorale si stanno ancora distribuendo le deleghe).
Ed ecco che tra gli otto progetti elaborati spunta l'implementazione di un sistema di produzione di latte ovicaprino biologico e prodotti da esso derivati (yogurt, latticini, ecce), così come della filiera suinicola. Il prosciutto di Norcia è un'eccellenza alimentare nota in tutto il mondo, ma attualmente il 76% dei 3.723 allevamenti suini censiti in zona sono di tipo familiare (per autoconsumo) e solo il 13% (495 unità) da ingrasso e ancora meno (il 10%) da riproduzione. Rafforzare l'intera filiera potrebbe dare tanto a tutta la zona anche in termini di occupazione. 
Tra i progetti presentati c'è anche quello che mira all'attrazione dei turisti, già molto presenti in zona. Nomisma propone la creazione di 4 strutture, una per ogni regione colpita dal sisma,  specializzate nel marketing, nella promozione del patrimonio di seconde case compresa la loro manuntenzione e gestione ai fini della ricezione turistica. Non manca l'attenzione sulla mobilità dei residenti, visto che sono tanti i paesi completamenti scoperti dal servizio pubblico:  Nomisma mette a disposizione delle comunità locali un progetto di  "trasporto a chiamata" sostenibile economicamente per gli enti locali. Tra gli studi di fattibilità elaborati anche la promozione di un sistema di cure con le "farmacie rurali"  o i "villaggi Alzheimer".
 
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