Obbligati a crescere/Nasce il Welfare Mix: la persona al centro tra pubblico e privato

Obbligati a crescere/Nasce il Welfare Mix: la persona al centro tra pubblico e privato
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 21:56 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 13:49

Dal Welfare State al Welfare Mix. E non perché il Welfare State debba essere messo in soffitta. Anzi, la sanità pubblica, la scuola, l’assistenza sociale di base per i più deboli, gli ammortizzatori sociali per il lavoro che manca, la previdenza obbligatoria, sono tutti ambiti del Welfare State: e meno male che c’è. Ma il modello di Welfare, cioè il bisogno di protezione sociale, oggi è cambiato. La società di massa non esiste più, il Welfare State in versione italiana era stato costruito sul modello del maschio adulto e di una famiglia con almeno due figli. E’ cambiata la demografia, si nasce di meno, si vive più a lungo. E’ cambiato il lavoro, che si è fatto discontinuo e non sempre adeguatamente retribuito. E’ cambiata la cultura: il paternalismo (familiare, aziendale e statale) non ci piace più. Vogliamo essere protagonisti. E forse non da oggi.

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Sono le premesse che ieri hanno dato vita al secondo appuntamento del ciclo “Obbligati a Crescere 2020” organizzato dai quotidiani della Caltagirone Editore. Anche in questo caso nel format del webinar, il tema centrale erano il Nuovo Welfare e la Nuova Previdenza.

 

 


Partendo dalla constatazione che la pandemia da Covid-19 ha mandato in tilt i tradizionali modelli di protezione sociale nel nostro Paese, sta prendendo sempre più consistenza un matrimonio che per certi versi rappresenta l’ideale se finalizzato al benessere dei cittadini, vale a dire l’unione tra pubblico e privato attorno a progetti che coinvolgono una parte sempre maggiore di lavoratori. E ciò grazie anche alla presa di coscienza del mondo delle imprese che hanno scoperto il valore del cosiddetto “privato sociale”. Di qui una corsa sempre più affollata di imprese medio-grandi, ma anche piccole, verso lo sviluppo di iniziative grazie alle quali oggi possiamo dire che non c’è Welfare senza Welfare Aziendale. Con una precisa parola d’ordine: la persona al centro. Scriveva già nel 1939 l’economista John Maynard Keynes: «Non possiamo soddisfare i bisogni delle persone prescindendo dalle loro preferenze circa i modi di soddisfacimento degli stessi bisogni». In altre parole, è giunto il tempo di risposte personalizzate, su misura – e la misura cambia a seconda del territorio, dell’età, della condizione familiare. Ed è proprio su questi temi che si è snodato il confronto durato un paio d’ore tra gli ospiti dell’evento, animato da Walter Ricciardi, Elsa Fornero, Tiziano Treu e Marco Leonardi.

Lo streaming
Alla diretta collegati oltre 144 mila utenti
Oltre 144 mila utenti hanno seguito ieri in streaming il webinar dal titolo «Il nuovo welfare» organizzato dal gruppo Caltagirone Editore. L’incontro è andato in diretta sui siti di Messaggero, Gazzettino, Mattino, Corriere Adriatico e Quotidiano di Puglia, dove ha totalizzato circa 84 mila visualizzazioni, e su Facebook, dove ha raggiunto oltre non meno di sessantamila persone. 

 

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