Un cda straordinario di Banca Mps convocato per oggi esaminerà le candidature per la poltrona di amministratore delegato al posto di Guido Bastianini, la cui sfiducia è all’ordine del giorno del consiglio di lunedì 7 convocato per valutare i conti 2021 e nominare il nuovo capo azienda. Della rosa di tre papabili in lizza sarebbe rimasto solo il nome di Luigi Lovaglio, che la presidente Patrizia Grieco sottoporrà al Tesoro, azionista al 64%, per il gradimento. E il board si occuperà anche della buonuscita e risoluzione anticipata di Bastianini: per questo potrebbe andare avanti anche nel week end. In calendario anche una riunione dei sindaci su richiesta Consob.
MPS, BCE conferma requisiti patrimoniali per 2022
Giochi ormai fatti
I giochi sembrano ormai fatti.
In negativo gli Eurolistini nella giornata delle banche centrali
Le ragioni dell'azionista
Massiah invece avrebbe già manifestato il desiderio di dedicarsi all’insegnamento accademico. Oltre al fatto che, nelle pieghe della sentenza di piena assoluzione nel processo Ubi, figurano cavilli formali che inducono a una scelta scevra da ogni appiglio, onde evitare che gli sponsor politici di Bastianini possano alzare la voce. D’altro canto, ora emergono più chiaramente le ragioni per le quali l’azionista pubblico ha dovuto procedere alla “rimozione” di quest’ultimo, assecondando le forti critiche provenienti da Bruxelles che, negli ultimi giorni, ha contestato la bozza del nuovo piano di ristrutturazione in discussione fra Mps, Tesoro e Dg Comp funzionale all’ottenimento della proroga di 18 mesi del termine per privatizzare Mps, in scadenza ad aprile. Per esempio, sarebbe di almeno 3 miliardi la differenza nel taglio dei costi, che si aggiungono a 1,2 miliardi di scostamento con il piano 2017-2021, siglato a sostegno della ricapitalizzazione del Tesoro per 8,1 miliardi.
MPS Capital Services al terzo posto nella classifica MEF 2021 degli specialisti in titoli di Stato
In pratica Bruxelles contesta la mancata cessione di circa 100 milioni di immobili su 500 milioni, di Mps France, della tenuta di Poggio Bonelli e di altri asset. Per non dire del disallineamento troppo ampio degli obiettivi che non sono stati raggiunti. Infatti, entro il 2021 Mps avrebbe dovuto ridurre i dipendenti a circa 20 mila mentre oggi sono più di 21 mila; mentre i ricavi, stimati in 4,2 miliardi, sono circa la metà. Ma soprattutto sul cost/income, che è l’indicatore chiave dei risparmi, il gap è enorme: oggi è del 70%, in base all’accordo del 2017 avrebbe dovuto ridursi al 50,6%. Ed è proprio l’indice di redditività sul quale, anche nel progetto in cantiere, Bastianini non intendeva intervenire con la forza necessaria. Il successore dovrà ripartire da qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riqualificazione energetica, MPS partner finanziario di Eni gas e luce e Harley&Dikkinson