In calo il Made in Italy sotto forma di cibo e bevande diretto in Gran Bretagna. Sono gli effetti diretti della Brexit, che dalle tavole dei sudditi di sua Maestà rimbalzano sulla bilancia commerciale italiana. L'export di questo particolare segmento di prodotti diretto oltremanica nei primi otto mesi del 2021 ha fatto registrare un calo dell'1,3%, contenuto e tuttavia preoccupante considerato che il segno meno compare per la prima volta dopo dieci anni. Un dato che risalta ancor di più se si considera che è in netta controtendenza rispetto al balzo fatto registrare sul mercato mondiale (+12,1%).
Dopo Germania, Francia e Stati Uniti
Il dato è frutto di un'analisi condotta da Coldiretti su dati Istat relativi al periodo gennaio-agosto in riferimento alla proposta della Commissione Ue nell'ambito del Protocollo Irlanda del Nord che porta a «una riduzione dell'80% dei controlli delle merci che arrivano dalla Gran Bretagna alle coste nordirlandesi.» La Gran Bretagna - segnala Coldiretti - si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti.
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Dopo il vino, il pomodoro e la pasta
Tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell'olio d'oliva.
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