In seguito alla derubricazione del reato contestato da parte del Pubblico Ministero in induzione indebita, Eni ha aderito all'ipotesi di sanzione concordata avanzata dalla Procura, accettando quindi di pagare 11,8 milioni di euro come sanzione concordata.
"L'accordo non rappresenta un'ammissione di colpevolezza da parte della società rispetto al reato contestato - sottolinea Eni - ma un'iniziativa tesa a evitare la prosecuzione di un iter giudiziario che comporterebbe un nuovo e significativo dispendio di risorse".
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