BRUXELLES Arriva l'allentamento sugli standard Euro 7 per le vetture. Superando il no della Germania, i ministri dell'Industria dell'Ue riuniti ieri nel Consiglio Competitività hanno approvato ieri il testo di compromesso sulle emissioni inquinanti diverse dalla CO2 predisposto dalla Spagna, che ha la presidenza di turno dell'organismo: la svolta attenua la stretta proposta dieci mesi fa dalla Commissione e dà più tempo ai costruttori per adeguarsi alla normativa di settore. Passa insomma, a maggioranza, la linea italiana, costruita di sponda con Francia e Repubblica Ceca e altri cinque Paesi (Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria): è quello che il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, lasciando Bruxelles, chiama «il fronte della responsabilità» che fa «prevalere la ragione sull'ideologia».
LA LINEA
Un'impostazione condivisa dalla filiera automobilistica, con il presidente dell'Anfia Roberto Vavassori che si dice soddisfatto dell'accordo e dall'approccio «pragmatico e razionale».
La principale ragione, spiegano a Bruxelles, è legata alla necessità di «ridurre i costi per le imprese in un momento in cui i costruttori di autovetture sono in una fase di trasformazione» verso l'elettrico, dopo lo stop al motore a diesel e benzina dal 2035. Inoltre, fanno notare fonti del Mimit, su pressing italiano, nel compromesso è stato inserito un correttivo per far sì che il criterio secondo cui definire i produttori di piccoli volumi - per cui si prevedono ulteriori deroghe come la sostituzione delle prove in sede di omologazione con dichiarazioni di conformità - tenga conto solo della produzione su scala europea e non sul piano globale. Per il nostro Paese, si tratta di strappare più tutele per la filiera di alta gamma (tra cui Ferrari, Maserati e Lamborghini) che costruisce circa 50mila vetture l'anno. Invariata, invece, la maggiore novità di Euro 7 con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'aria: lo standard non regolamenta solo i gas di scappamento, ma pure le emissioni di particolato prodotte da freni e pneumatici.
IL CAMBIAMENTO
La battuta d'arresto su Euro 7 era diventata in questi mesi uno dei principali simboli della "fase 2" del Green Deal. Il cambio di passo formalizzato ieri, per Urso è anche sintomo di un nuovo corso politico: da quando il gran capo della strategia verde Ue «Frans Timmermans ha lasciato questi dossier», dimettendosi dall'esecutivo Ue per correre come premier alle legislative olandesi - ha detto -, «l'Europa s'è messa sulla carreggiata giusta, quella della responsabilità», che consente di «coniugare al meglio la transizione elettrica con la sostenibilità del nostro sistema sociale e produttivo».
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