Astaldi, le lettere di Sace su Progetto Italia e la tregua siglata con il Tesoro

Giovanni Tria
di Rosario Dimito
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Sabato 6 Luglio 2019, 00:59
Forse ai vertici di Sace non si sono resi conto che le due lettere Pec inviate giovedì 4, una a Paolo Amato, top manager di Astaldi e per conoscenza ai legali, l'altra ai commissari del general contractor romano in procinto di riparsi nel concordato preventivo in continuità, avrebbero potuto mandare all'aria il sistema delle grandi opere italiane che, Progetto Italia intende rafforzare. C'è voluto Giovanni Tria in persona per ricucire la frattura. In breve per motivi tecnici, Sace ha congelato le garanzie per 164 milioni concesse ad Astaldi su alcuni lavori esteri, ma la mossa, rivelata da Il Messaggero di venerdì 5, sin dal primo mattino, ha messo in stato di allerta governo, Cdp (che tra l'altro controlla Sace ma non era a conoscenza dell'iniziativa clamorosa), banche, Salini Impregilo che con la Cassa Depositi e gli istituti sta mettendo in piedi un'operazione per razionalizzare il mondo delle infrastrutture. Il Ministro del Tesoro Tria è sceso in campo alle 8 di mattina chiedendo subito conto a Sace della situazione. E dopo un faccia a faccia fra il Ministro e l'ad Alessandro Decio, la società che assicura gli investimenti delle imprese italiane all'estero, ha prontamente risposto facendo marcia indietro. Ma cosa ha scritto di così esplosivo Sace da provocare una tempesta (rientrata) nel mondo delle grandi opere? Il Messaggero.it rivela le due lettere e l'appunto con la ricostruzione fornita al Tesoro con la quale viene fatta marcia indietro.


LE LETTERE


LA NOTA
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