Il Board, assieme alla propria segreteria tecnica, si è ritrovato all’Università Cattolica, nella sua sede di largo Gemelli, per concludere un rapporto di analisi e proposte sulla riforma delle regole fiscali introdotte in Europa nel 2010-12. Il rapporto, commissionato dalla presidenza della Commissione europea, sarà reso pubblico una volta discusso dal collegio della Commissione.
L’European Fiscal Board, un organismo indipendente di consulenza della Commissione, è stato istituito nel 2016 sulla base di una proposta avanzata dalle massime autorità europee dell’epoca - Jean-Claude Juncker (Presidente Commissione Ue), Donald Tusk (Presidente Consiglio europeo), Jeroen Dijsselbloem (Presidente Eurogruppo), Mario Draghi (Presidente Banca centrale europea) e Martin Schulz (Presidente Parlamento europeo) - nel famoso rapporto dei cinque presidenti sul completamento dell’unione monetaria e economica, ed è parte integrante del processo di riforma della governance dell’Unione monetaria. Tra i suoi compiti prioritari, c’è quello di consigliare la Commissione sull’applicazione delle regole fiscali, valutare l’adeguatezza dell'orientamento della politica fiscale a livello nazionale e della zona euro, collaborare con i vari fiscal board nazionali (in Italia, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio) introdotti in ogni Paese europeo a seguito delle riforme del 2012, fornire consulenze ad hoc al presidente della Commissione.
E proprio su incarico del presidente uscente, Jean-Claude Juncker, il Board sta realizzando un’analisi completa sugli effetti indotti sulla politica fiscale nazionale ed europea delle riforme legislative (“six pack” e il “two” pack) introdotte nel 2010-12 e che hanno completamente mutato il quadro del sistema di sorveglianza fiscale in Europa.
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