Tim, affluenza da record all'assemblea dei soci

Tim, affluenza da record all'assemblea dei soci
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Venerdì 4 Maggio 2018, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 13:41
Affluenza record per l'attesa assemblea degli azionisti Tim che oggi deciderà il futuro del gruppo telefonico. Alla riunione, che si tiene a Rozano, alle porte di Milano, è presente il 66,77% del capitale, mentre l'ultima assemblea del 24 aprile ha registrato la partecipazione del 65,94%del capitale ordinario della società. I lavori hanno preso il via sotto la presidenza di Franco Bernabè, ma la battaglia per il controllo del gruppo tra il fondo americano Elliott (che possiede l'8,8% del Gruppo) e Vivendi, azionista di maggioranza con oltre il 23,9%, rimane più che mai aperta.

All'ordine del giorno l'elezione del consiglio di amministrazione, dopo le dimissioni dei consiglieri francesi che hanno fatto decadere l'intero cda. Due le liste pronte a darsi battaglia quella di Vivendi e quella di Elliott per le quali sarà determinante il voto dei fondi che hanno rinunciato a presentare liste proprie per far arrivare i loro voti su quella del finanziere Paul Singer.

Nel caso in cui il fondo Elliott prevalesse «Vivendi avrebbe comunque 5 membri nel cda, sarebbe sempre il principale azionista con il 23,94% del capitale e farebbe in modo che la strategia del gruppo non cambi». È quanto ha affermato Simon Gillham, direttore della comunicazione del gruppo francese, a margine dell'assemblea. Vivendi non cambia la sua opinione sul fondo attivista: «nonostante le ultime dichiarazioni di Elliott sul futuro di Tim», la strategia resta «sempre quella di smantellare la società».

«Oggi voteremo per la lista di Elliott, dopo aver confermato la fiducia a Genish e la sua nomina ad amministratore delegato», ha dichiarato Franco Lombardi, presidente di Asati, l'associazione dei piccoli azionisti Tim, nel corso del suo intervento in assemblea. «Ci auguriamo che Elliott non sia l'esempio di un azionista con un approccio mordi e fuggi», ha continuato Lombardi. «Auspichiamo che ci accompagni per minimo tre anni, perché noi vogliamo una reale public company», quello a cui punta il fondo di Paul Singer insieme a un consiglio di amministrazione "realmente indipendente" soprattutto da Vivendi, finita nell'occhio del ciclone dopo i guai giudiziari che hanno coinvolto il patron Vincent Bolloré, al centro di un'indagine in Francia legata ad alcune concessioni portuali in Africa.

Secondo le ultime indiscrezioni, Cassa Depositi e Prestiti, entrata in Tim con circa il 5% del capitale, sarebbe pronta a votare i consiglieri presentati dal Fondo americano che punta alla creazione di una public company e a un consiglio di amministrazione "realmente indipendente" soprattutto da Vivendi, finita nell'occhio del ciclone dopo i guai giudiziari che hanno coinvolto il patron Vincent Bolloré, al centro di un'indagine in Francia legata ad alcune concessioni portuali in Africa.
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