Non scalda il cuore dei presenti a Cernobbio nemmeno la domanda sulle prospettive future dell'Unione Europea. Ad esprimere una fiducia alta o altissima sono il 31,6% del presenti, mentre il gruppone principale non si sbilancia: il giudizio è medio o sufficiente rispettivamente per il 31 e il 18,7% dei partecipanti. Europessimisti, invece, il 18,2 dei partecipanti.
Intanto dal presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem arrivano rassicurazioni sui conti pubblici italiani: «Il deficit dell'Italia - dice - non è la preoccupazione più grande». Per il ministro dellEconomia, Pier Carlo Padoan, che sta mettendo a punto la prossima manovra bilancio, è sicuramente una bella notizia. Anche se poi le parole del commissario ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, chiarisce: «Il 3% non è un target ma un tetto. L'Italia è il paese della zona euro che ha beneficiato della maggiore flessibilità concessa dalle regole della commissione ed è stato giusto, perché se lo è meritato. Però alzare ora il deficit non è utile per la crescita».
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