Corrado Peraboni, ad di Italian Exhibition Group: «AI, circolarità, moda: il futuro è già presente»

Quella del tessile sostenibile è la nuova sfida che ci lancia l'Ue

di Valentina Venturi
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Martedì 7 Novembre 2023, 10:28

«Quando Ecomondo è nata 26 anni fa, sembrava che i suoi temi dovessero riguardare solo il futuro. Adesso quello di cui ci occupiamo non è più il futuro. È il presente». Parla con cognizione di causa Corrado Peraboni, ad di IEG, Italian Exhibition Group, società organizzatrice di Ecomondo, community catalyst in Europa e nel bacino del Mediterraneo per l’economia circolare.

Quali sono le novità di questa edizione?

«A mio avviso l’area delle startup e delle scaleup innovation, che si lega all’impatto che l’intelligenza artificiale può avere sulla circolarità. Ci sono alcune soluzioni proposte per la prima volta, come il cestino in grado di separare in autonomia i rifiuti riciclabili, passando poi, per esempio, all’utilizzo di strumenti satellitari per individuare le falle della rete idrica. Tutte innovazioni su cui accendiamo un focus».

Quest’anno anche la moda ha uno spazio importante: come mai?

«È la nuova sfida che ci lancia l’Unione Europea, quella del tessile. Un’iniziativa di grande importanza se si considera che l’industria della moda, oltre a essere uno dei pilastri dell’economia Ue con 400mila imprese e il 31% del giro d’affari europeo (55 miliardi di euro), è tra le filiere che producono più inquinamento. Secondo i dati diffusi dalla Ue il fashion genera, nel vecchio continente, 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all’anno».

Cosa prevede il programma?

«Abbiamo scelto di approfondire le nuove frontiere dell’ecodesign per una moda sempre più sostenibile.

Proviamo a capire il presente con l’ausilio tra gli altri di Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della Moda italiana, Sergio Tamborini, presidente del Sistema Moda Italia, Eleonora Rizzuto, director of sustainable development LVMH Italia, Luca Canevelli, sustainability manager di Valentino, e Davide Barbato, WW Procurement Director di Fendi. Sono tutti relatori dell’evento Accelerate the Circular Transformation in textile industry».

Torna anche l’Osservatorio Tessile.

«Certo. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, pone l’accento sullo stato di avanzamento della gestione dei rifiuti tessili da parte dei Comuni italiani e non solo. Un’area di scambio e innovazione che coinvolge gli stakeholder principali della filiera».

Com’è nata l’idea di creare Ecomondo?

«La Fiera di Rimini ventisei anni fa ha avuto questa visione, questa primogenitura: dare una declinazione fieristica a temi che solo in seguito sono diventati di attualità e trasversali a tutti i Paesi e a tutte le industry. Sono convinto che siano i contenuti a contraddistinguere la nostra manifestazione dalle altre. Ecomondo non è la fiera più grande al mondo, forse è la seconda in Europa, ma siamo indubbiamente leader per i contenuti creati. Nessun altro momento commerciale al mondo ha un concentrato di apporti come nei quattro giorni di Rimini».

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