Fabio oltre quota 100 km: è lui il re dei runner casalinghi

Fabio Faggiani ha corso 111 km dentro la sua abitazione e in parte nel cortile
di Antonio Bandinu
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Martedì 28 Aprile 2020, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 12:41
L'impresa è servita. Fabio Faggiani è riuscito a portare a termine l'incredibile traguardo dei 100 chilometri domestici. Il runner allumierasco è andato oltre, fermando il suo orologio Gps addirittura sui 111 chilometri, percorsi in 14 ore e 18 minuti, dalle 4:15 di mattina alle 18:30. Un lasso di tempo enorme, trascorso alternando giri intorno al divano e al tavolo del salotto di casa a uscite nel cortile. E nel quale è successo tantissimo, dai momenti belli ai passaggi difficili, tra crisi fisiche e minuti di isolamento, fino alla conclusione al 111° chilometro. «Mi piaceva quel numero composto da tutti uno spiega Fabio e la testa mi diceva di continuare, andando oltre l'obiettivo prefissato. Ma ero allo stremo, svuotato completamente sia dal punto di vista fisico che mentale, dopo questa sfida stupenda vinta prima di tutti con me stesso. Mia moglie mi ha portato di peso nella vasca da bagno, dove ho passato 10 minuti a piangere. Perché ho sofferto tanto ed ero felice».
I MOMENTI DIFFICILI
Momenti belli, ma anche difficoltà, soprattutto fisiche. Perché nonostante abbia assunto sali minerali, gel, barrette, una banana, quasi dieci litri d'acqua, Fabio ha spinto il proprio corpo davvero al limite. Tre le crisi alle quali il 36enne ha dovuto rispondere con la forza di volontà, con la tigna che lo contraddistingue e che, ancora una volta, è stata la sua salvezza. «La prima crisi l'ho avuta al 47° chilometro racconta l'atleta dell'Airone, Gruppo podistico Monti della Tolfa perché faceva caldo e faticavo da matti. La seconda al 60°, quando la gamba sinistra mi si è indolenzita. Ma il momento peggiore è stato tra l'80° e il 90° chilometro: la gamba era completamente paralizzata. L'ho trascinata per il resto della gara. Ho pensato di ritirarmi, ma la testa mi diceva di essere forte e di continuare. E e così ho fatto. Fisicamente è stata devastante: ho bruciato 6.500 calorie e perso 4 chili».
L'IDEA DEL GUINNESS
Quella portata a termine da Fabio Faggiani è un'impresa unica al mondo. Da Guinness dei primati, col cui comitato si sta parlando per un'eventuale replica. «Nonostante le sofferenze afferma Fabio rifarei l'impresa, ma solo se servisse a entrare nel Guinness. È stata un'esperienza introspettiva, un viaggio mistico di 14 ore dentro me stesso. È inspiegabile ciò che si prova. Da un certo punto in poi, pesa tutto: canottiera, pantaloncini, perfino i capelli. È stata durissima, ma non ho mollato». Come detto, Fabio ha corso nel salotto di casa a Tolfa, dove c'erano la moglie Laura, che ogni ora condivideva l'impresa con dirette sui social, la cognata e il cognato, e il cortile del palazzo. Il finale, in solitaria, nella veranda. «Ho chiesto di stare solo racconta ne avevo bisogno. Ma in tantissimi mi hanno sostenuto: mia moglie, che è stata sempre al mio fianco, mia cognata, mio cognato che ha corso con me un paio di giri e ha aperto lo spumante all'arrivo, i vicini di casa, il mio allenatore Ilio che in lacrime chiedeva di fermarmi dopo i 100 km perché era preoccupato. E poi i miei genitori, che dal cielo mi hanno spinto fino alla fine di questa stupenda storia».
 
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