CRESCONO I TAMPONI
«Il picco che stavamo aspettando si sta verificando proprio in questi giorni - dice il manager della Asl Roma 4 Giuseppe Quintavalle - ma le nostre strutture stanno reggendo bene e ci stiamo organizzano, con spazi e nuovo personale, per fronteggiare questo momento». Una nuova fase, infatti, sta per iniziare, caratterizzata dalla ricerca di quei soggetti positivi ma asintomatici che si nascondono tanto in città quanto all'interno dell'ospedale. La tenda montata dalla Protezione civile fuori dal San Paolo, sta fungendo proprio da ambulatorio per sottoporre a tampone tutto il personale sanitario, mentre si continua, in base alle segnalazioni spontanee e a quelle dei medici di base, a sottoporre a test anche i cittadini con sintomi sospetti. «Siamo una delle Asl che quotidianamente esegue più tamponi - specifica la dirigente del Dipartimento di prevenzione Simona Ursino -. Solo nelle ultime 24 ore ne abbiamo effettuati 33, oltre a quelli sul personale sanitario. Stiamo continuando con l'indagine epidemiologica ma al momento è difficile capire le correlazioni rispetto ai contagi che si stanno riscontrando in città». Per capire meglio il diffondersi del virus, per la Asl sta arrivando anche un nuovo strumento, quello dei test rapidi. «Speriamo di poterne usufruire quanto prima - aggiunge Quintavalle - si tratta di test di screening che ci aiuteranno a comprendere l'andamento e individuare gli asintomatici. L'unica certezza al momento riguarda il cluster del San Paolo, in piena attività. Proprio ieri è emerso un nuovo problema: anche il dirigente del reparto di Oncologia è risultato positivo e subito sono state avviate le operazioni di sanificazione del reparto e allontanati i sanitari risultati positivi. «Le attività continuano in piena sicurezza - precisa il direttore generale - abbiamo inserito nuovo personale nell'unità e anche oggi (ieri, ndc) sono stati sottoposti a chemioterapia 4 malati».
IL TRIBUTO DEL PERSONALE
Dall'inizio dell'epidemia gli operatori positivi al virus sono 23, più 2 infermiere dell'Hospice. E se inizialmente i casi erano circoscritti tra medici e infermieri del reparto di Medicina, oggi sono risultati positivi anche diversi addetti di Cardiologia, Pediatria e Oncologia. Intanto la dirigenza Asl sta mettendo in piedi un'unità medica di emergenza. Un'equipe di medici e infermieri che si recherà nelle case dei positivi per monitorare le loro condizioni di salute.
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