Riccardo De Palo
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di Riccardo De Palo

"I Medici", la storica Barbara Frale: «Lorenzo e Giuliano biondi? Quante libertà nel casting»

Barbara Frale
di Riccardo De Palo
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Martedì 3 Dicembre 2019, 21:04
Barbara Frale è uno dei due storici (l'altro è Franco Cardini) chiamati a vegliare sulla verosimiglianza della serie tv "I Medici". «Noi - dice l'autrice di romanzi, da vent'anni in forze all'Archivio Segreto Vaticano - non potevamo certo cambiare il casting e la sceneggiatura, ma abbiamo espresso comunque le nostre valutazioni». In particolare sulla scelta degli attori, non tutte giuste, a suo parere, a cominciare dall'attore che interpreta Lorenzo il Magnifico, Daniel Sharman: «La sua bravura non è in discussione - precisa - ma, così biondo e nordico, è completamente diverso dal personaggio storico che conosciamo, bruttarello e dai lineamenti mediterranei: io avevo suggerito Aidan Turner, quello di Poldark». Stesse perpessità su Giuliano de' Medici, interpretato da Bradley James, con quei capelli chiarissimi: il personaggio storico «era molto bello, ma più simile piuttosto a uno come Keanu Reeves. Vabbè, ho detto, allora prendiamo Arnold Schwarzenegger e facciamogli fare Napoleone Bonaparte».
 


Barbara Frale ha pubblicato da poco Cospirazione Medici, con Newton Compton, incentrato proprio sul complotto dei Pazzi. «Ho lavorato sui registri di papa Sisto IV e ho scoperto che Giuliano doveva sposarsi, in segreto, con Semiramide, che assomigliava moltissimo a Simonetta Vespucci, suo perduto amore e musa di Botticelli. Non ne ebbe il tempo, perché fu ucciso con ferocia inaudita».

Anche la scelta del ruolo di Sisto IV, nella precedente stagione, non era proprio indovinata: «Raoul Bova è un attore di consumata bravura, ma è troppo bello per interpretare quel Papa, che era anziano, malaticcio, rachitico». Meglio, sia pure con riserva, Neri Marcoré nella parte di Innocenzo VII: «Può sostenere qualsiasi ruolo, è un grande attore, anche se più comico, secondo me». Promosso a pieni voti, invece, Francesco Montanari, nel ruolo di Girolamo Savonarola.

Frale ha lavorato con Cardini anche a quei dettagli che hanno aggiunto verità storica, come per esempio la polvere d'oro aggiunta nei cibi, che a quell'epoca si credeva contribuisse a mantenere buone condizioni di salute; ma quanti problemi con le calzamaglie, che tutti a quel tempo indossavano: «Ad alcuni attori piaceva, ad altri no; c'era chi si vedeva con le gambe storte, chi non ci si trovava; alla fine il bravissimo costumista Alessandro Lai ha cercato il giusto compromesso, per non far apparire gli uomini ridicoli».

Anche sulle scene, il due Cardini-Frale è intervenuto moltissimo: «Quando c'era qualcosa che proprio non andava abbiamo scritto diverse varianti; però gli sceneggiatori sono tenuti al rispetto storico soltanto finché la narrazione regge».

C'è anche una prossima serie su Leonardo in produzione, ma gli storici non sono stati consultati: «Lo dico con un certo sollievo perché, da quello che ho appreso dai comunicati, si tratta di una libera interpretazione del personaggio storico, ritratto come gay e, addirittura, vegano. Ora, che Leonardo fosse omosessuale è tutto da dimostrare, perché all'epoca si denunciava chiunque si volesse colpire; ma dire che fosse vegetariano è come sostenere che Gesù di Nazareth era antenato di Mao Tse Tung».
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