Tigre con i denti a sciabola esposta a Padova: ecco perché la sua mascella non si chiude

Il temibile esemplare viveva nella Americhe circa 700.000 anni fa

Tigre con i denti a sciabola esposta a Padova: ecco perché la sua mascella non chiude
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Lunedì 15 Maggio 2023, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 12:51

A Padova, al Museo della Natura e dell'Uomo, è esposta la tigre con i denti a sciabola. Un reperto molto interessante perché appartiene a un esemplare dell'Era Glaciale. Il Museo, allestito dall'Università di Padova inaugurerà il 23 giugno nel complesso di Palazzo Cavalli, di fronte ai Giardini in cui ha sede la Cappella degli Scrovegni.

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Tigre con i denti a sciabola

La tigre dai denti a sciabola (Smilodon fatalis) del Museo di Geologia e Paleontologia dell'Università degli Studi di Padova ha una mascella mal occludente. Perché?
La temibile tigre viveva nella Americhe circa 700.000 anni fa. Dal peso di 300 kg e con canini lunghi fino a 20 cm, era in grado di cacciare diversi grandi animali dell'epoca, come il rinoceronte lanoso, il bisonte e i cuccioli di mammuth.

Presso il sito di Rancho La Brea, in California, sono state recuperate moltissime ossa perfettamente conservate di questi feroci felini.

Attratti dagli erbivori rimasti intrappolati nel bitume, gli smilodonti finivano infatti a loro volta intrappolati nelle pozze.

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Le ossa recuperate sono state classificate mediante codici numerici. La tigre con i denti a sciabola, scambiata nel 1933 dal Museum of Paleontology dell'Università di Berkeley con lo scheletro di un orso delle caverne dell'Università di Padova e oggi esposta nel Museo di Geologia e Paleontologia, è stata recuperata tra il 1906 e il 1913. Male ossa appartengono a esemplari diversi. Ecco perché la mandibola non chiude.

 

Come nasce il Museo che aprirà di fronte alla Cappella degli Scrovegni

Il Museo della Natura e dell'Uomo dell'Università di Padova nasce dalla fusione delle collezioni naturalistiche che sono state costruite nei secoli da studiosi ed esploratori dell'Ateneo, a fini di ricerca e didattica.

Il nuovo allestimento riunisce in un unico percorso espositivo i preesistenti musei universitari di Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Antropologia e Zoologia, integrandoli in una narrazione coerente e appassionante, arricchita da un intelligente apparato grafico, testuale e multimediale, a raccontare una storia planetaria dai suoi esordi, più di quattro miliardi di anni fa, fino ai giorni nostri.

Il Mnu si articola in 38 sale per un totale di circa 3.800 mq, cui si aggiungono un ambiente per le esposizioni temporanee di circa 300 metri quadri.

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