Museo della lettera d'amore, esposti i messaggi dei fedeli a papa Wojtyla

Museo della lettera d'amore, esposti i messaggi dei fedeli a papa Wojtyla
di Francesco Rapino
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Lunedì 30 Ottobre 2023, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 09:28

A Torrevecchia Teatina sorge il Museo della Lettera d’Amore, ospitato nello storico Palazzo settecentesco del Marchese Federico Valignani. Inaugurato il 9 agosto 2011, raccoglie epistolari storici e di notevole interesse culturale; epistolari risalenti alla prima Guerra Mondiale, alla Seconda, circa ventimila lettere partecipanti al
concorso omonimo, tuttora attivo, istituito nel 2000, nonché donazioni di scrittori italiani come Ugo Riccarelli, attori come Ascanio Celestini, direttori d’orchestra come Donato Renzetti; Il 16 ottobre 2013 sono state inaugurate le Sale dell’amor divino, in cui sono esposte le lettere scritte da tantissimi fedeli a S. Karol, allora Papa Giovanni Paolo II e deposte accanto alla sua bara nel giorno dei funerali, circa 3500 testimonianze provenienti da tutto il mondo. 

Tanti i frequentatori del Museo provenienti da tutt’Italia e dall’estero, spesso giungono pullman con gruppi di viaggi organizzati, inoltre scolaresche, e studenti universitari interessati a comporre tesi di laurea su argomenti inerenti le lettere. Nel corso delle Gep, giornate europee del patrimonio, il Museo è stato aperto anche di domenica e nelle ore notturne, registrando un flusso di centinaia e centinaia di visitatori. Il Museo conserva venticinquemila lettere, di cui molte sono in corso di archiviazione digitale; molte sono leggibili anche sul sito https://www.museoletteradamore.it.

Tra gli epistolari storici, quello risalente alla prima guerra mondiale è stato affidato alla cura di uno storico, Licio Di Biase, che ha scoperto le generalità degli scriventi: uno era il nipote di Gabriele D’Annunzio. Dall’espistolario è stato tratto un romanzo, “Fronte del cuore”, di Licio Di Biase, che sta ottenendo un successo di vendite notevolissimo, essendo già alla quarta ristampa. Notevolissimi anche altri epistolari, uno composto da buste e lettere molto particolari, fluorescenti, un altro composto di duemila lettere, scritto da innamorati siciliani che si scambiavano una corrispondenza giornaliera. Tra le lettere più particolari, una lettera d’amore zulù, le lettere di Ugo Riccarelli, Ascanio Celestini, Donato Renzetti; tra quelle partecipanti al concorso ci sono lettere s’amore originali o divertenti, dedicate alla melanzana alla parmigiana, al distributore automatico di sigarette, alla motocicletta, al violoncello.

Il Museo della Lettera d’Amore rende vivo un centro che non è un vero e proprio centro, in quanto Torrevecchia Teatina è divisa in frazioni, ciascuna delle quali ha a sua volta un campanile e centri di riferimento. Il concorso è giunto alla XXIII edizione, tuttora attivo, sorto nel 1999, viene bandito ogni anno il giorno di San Valentino.
L’anno scorso si è aggiunto il “Premio alla bontà”. Il concorso “Premio Lettera d’Amore” si propone di ricreare attenzione per un sottogenere del genere epistolare. Scrivere a mano o con il mouse o con lo stylus una lettera d’amore costituisce e ha costituito un privilegio unico e irripetibile nella storia di ciascun individuo rapito dalla passione d’amore. Chi si pone su un tavolo o su un qualsiasi altro comodo o scomodo appoggio per redigere pensieri d’amore, immagina e sogna quella persona cara, e si dedica solo a lei, per lei sceglie le parole giuste, quelle che potrebbero accendere il suo interesse e nelle quali potrebbe rispecchiare il suo animo. In
quel momento si è vicini all’altra, la si desidera, la si spasima, ponendola su un piano altissimo, sublimando il sentimento in uno slancio con cui si vorrebbe partecipare alla condivisione comune di sospiri, baci, tenerezze languide e sensuali. Risvegliare l’interesse per la lettera d’amore significa impegnare la comunità al bene
condiviso, per aprirsi alla confidenza, alla fiducia, alla messa in discussione della propria intimità per accogliere l’altra. Nel 2019 il regista Pupi Avati, che ha attentamente ascoltato la lettura dei testi partecipanti, ha affermato che si tratta della manifestazione «più valida dal punto di vista letterario d’Italia» e che sul palco d’onore della Lettera d’Amore ascende «l’Italia migliore» («le lettere sono tutte di un alto valore letterario ed etico»). 

Sono stati ospiti della manifestazione personalità del mondo culturale: Barbara Alberti, Giobbe Covatta, Dario Vergassola, Ascanio Celestini, Franco Di Mare, Umberto Broccoli, Maria Teresa Letta, David Riondino, Donato Renzetti, Giò Di Tonno, Pupi Avati, Michele Placido; ne hanno parlato Famiglia Cristiana, Confidenze, Il Fatto quotidiano, ecc.; tra i vincitori del Premio, alcuni dei maggiori scrittori, da Maurizio De Giovanni a Giulia Alberico, da Barbara Alberti a Rita El Khayat, da Arnaldo Colasanti a Renato Minore, da Remo Rapino a Stevka Smitran, Paolo Lagazzi, Dante Marianacci. È uno dei pochi concorsi letterari italiani completamente gratuito e che prevede somme in denaro per i vincitori.

Il Premio Lettera d’Amore è un marchio registrato ai sensi della legislazione vigente. 


La creazione del museo della lettera d’amore è una di quelle vicende che hanno a che fare più con la materia dei sogni che con la realtà. «Mi sono incontrato casualmente sulla circumvesuviana, il trenino che collega Napoli a Sorrento, con una ragazza in minigonna dai lunghissimi capelli rossi, con la quale ho intrattenuto una lunga corrispondenza epistolare. Grazie alle lettere, l’amicizia si è trasformata in un sentimento delicato d’amore e poi nella fiamma della passione. In una delle missive, disegnai un enorme palazzo che avevo sognato, nel quale avremmo vissuto; più tardi avremmo scoperto che quello era il Palazzo Valignani, in cui è ospitato il Museo. Ci sposammo. Avevamo una casa editrice. Pensammo di promuovere un concorso letterario e, ricordando il nostro scambio epistolare, demmo vita al premio lettera d’amore, che oggi è giunto alla XXII edizione».

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