Terrorismo anarchico, perquisizioni in Abruzzo: indagato un aquilano

Terrorismo anarchico, perquisizioni in Abruzzo: indagato un aquilano
di Marcello Ianni
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Agosto 2023, 07:54

C'è anche un aquilano tra i destinatari delle nove ordinanze (di cui 4 in carcere e cinque con obbligo di dimora) emesse dalla Procura di Genova nei riguardi di presunti appartenenti l'organizzazione anarchica legata alla compagine del circolo anarchico "Gogliardo Fiaschi" di Carrara. Tutti gli indagati sono accusati del reato di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico. In particolare, per avere costituito un gruppo informale di ispirazione anarco-insurrezionalista, che operava a Carrara nel Circolo culturale anarchico "Gogliardo Fiaschi", dedito secondo l'accusa all'attività di propaganda sovversiva tramite redazione, stampa e diffusione sull'intero territorio nazionale del periodico clandestino denominato "Bezmotivny- Senza Motivo".

Inoltre gli indagati avrebbero partecipato condividendone e diffondendone dinamiche e strategie all'organizzazione (ritenuta, da sentenza passata in giudicato, di natura eversivo-terroristica) "Federazione anarchica informale - Fronte rivoluzionario internazionale" (Fai/Fri), strutturata in base a un modello federativo composto da "gruppi d'azione o singoli individui"), che si propone il compimento di "azioni dirette" (atti di violenza) finalizzate alla "distruzione dello Stato".

All'Aquila gli agenti della Digos della Questura (diretti da Roberto Mariani) hanno bussato alla porta di A.L, un 48enne, sposato (i familiari sono estranei alle contestazioni) che svolge lavori saltuari.

Gli investigatori su delega della magistratura ligure hanno effettuato una perquisizione nel corso della quale è stato portato via materiale ritenuto di interesse investigativo. Sequestrato anche il cellulare dell'indagato e altri apparecchi elettronici che verranno analizzati. Al termine, gli agenti della Digos hanno notificato all'indagato la misura cautelare dell'obbligo di dimora nel Comune dell'Aquila.

Secondo l'accusa anche l'aquilano promuoveva attività di propaganda sovversiva attuata attraverso la creazione, la stampa e la diffusione anche con strumenti informatici e telematici, di una pubblicazione clandestina quindicinale, diventata il principale strumento di promozione e diffusione del messaggio anarchico più oltranzista, la cui prima edizione speciale risale al dicembre 2020.

Ovvero La rivista "Bezmotivny - Senza motivo" è definita dagli stessi indagati come "un'arma" attraverso la quale «far circolare l'idea, le parole e i fatti, scuotendo gli animi refrattari». L'aquilano è indagato anche per istigazione alla perpetrazione di reati attraverso la redazione e pubblicazione e diffusione sul territorio nazionale del citato periodico quindicinale "Bezmotivny".

© RIPRODUZIONE RISERVATA