Una mamma denuncia: «Io e mia figlia digiune per giorni, il cibo era solo per i maschi»

Una mamma denuncia: «Io e mia figlia digiune per giorni, il cibo era solo per i maschi»
di Teodora Poeta
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Sabato 19 Marzo 2022, 09:36

Il cibo era solo per i figli maschi, la figlia femmina e la moglie potevano anche non mangiare e sarebbero state per 4 o 5 giorni senza toccare alimenti. È la denuncia choc che emerge da una storia di maltrattamenti e botte in famiglia. «Tu non ti devi permettere di rispondermi. Tu fai quello che dico io e se io devo mangiare, deve essere già tutto pronto». È con questo tono che la sera dello scorso 7 gennaio, rincasato per l’ennesima volta ubriaco, si è rivolto alla moglie per chiederle se la cena era pronta. Dopodiché, però, l’ha presa a calci, le ha stretto le mani al collo fin quasi a soffocarla e poi l’ha scaraventata contro l’angolo dell’armadio. Prima aveva rovesciato il thè bollente sulle gambe della figlia maggiore solo perché non gli aveva voluto dare il cellulare e le aveva lanciato il bicchiere in faccia e alla fine l’aveva afferrata per i capelli e sbattuta a terra. Le due donne di casa, da sempre indifese di fronte a lui, che addirittura è riuscito a lasciarle per giorni senza cibo e a portare da mangiare solo agli altri due figli maschi.

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LA DENUNCIA È tutto emerso dalla querela che la donna, una 38enne indiana, a Teramo da otto anni, ha raccontato ai carabinieri quando è riuscita a denunciare suo marito, un connazionale 34enne dipendente di un’azienda agricola, dopo anni di maltrattamenti rimasti in silenzio. L’uomo lo scorso gennaio è stato arrestato e attualmente si trova ancora in stato di detenzione in carcere. Ieri, i tre figli della coppia, tutti minorenni, sono stati sentiti in audizione protetta con la formula dell’incidente probatorio chiesto dal pm, alla presenza di una psicologa e del gip Marco Procaccini, per cristallizzare le prove utili per un futuro e eventuale processo nei confronti del papà. Già davanti ai carabinieri i due più grandi (la ragazza e il secondogenito) hanno confermato di aver assistito per anni ai maltrattamenti subiti dalla mamma. Entrambi hanno raccontato ai militari di aver paura del papà. «È capitato che mia madre e mia sorella non mangiavano niente, mentre a me e a mio fratello non è mai successo», lo avrebbe riferito proprio il ragazzino quando è stato sentito due mesi fa dai militari. A casa, però, bisognava stare zitti.

Glielo diceva la mamma, «perché altrimenti papà si arrabbia e ci picchia». Le botte alla moglie lui gliele dava con i pezzi di mobili che si rompevano. E così i figli, che lo sapevano, ogni volta provavano a nascondere quei pezzi. Ma era tutto inutile.

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NESSUN AIUTO Nel palazzo dove vivevano c’era chi sapeva perché sentiva le urla e aveva visto lei, in molte occasioni, camminare dolorante o piangere. Ma nessuno è mai intervenuto. Ad ottobre del 2021 la 38enne dopo essere stata violentemente picchiata dal marito era scappata di casa. In strada aveva incrociato un anziano e a lui, in lacrime, aveva chiesto aiuto che non ha ricevuto. Sola, ha continuato a vivere terrorizzata con i suoi figli, senza amici, né parenti, in quella casa. L’aiuto che tanto ha cercato e sperato di ricevere alla fine l’ha avuto da un’insegnante del figlio che la mattina dello scorso 12 gennaio l’ha vista in lacrime, sofferente, le si è avvicinata, ha capito e ha chiamato immediatamente i carabinieri. L’uomo è accusato di maltrattamenti con l’aggravante di aver commesso il fatto in presenza dei figli minori e lesioni personali pluriaggravate. 

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