Alex morto a 19 anni mentre andava al lavoro, mandava i soldi alla famiglia in Nigeria

Alex morto a 19 anni per lavoro, il cugino che lo ospitava: «Sono a pezzi»
di Tito Di Persio
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 07:58

«Sono a pezzi. È una tragedia». Piange a dirotto il cugino di Alex Efosa Osaremwinda travolto e ucciso a 19 anni da un’auto martedì mattina alle 5.30 lungo la statale 80 Teramo-Giulianova, nella frazione di Sant’Atto a Teramo. Il cugino racconta che era stato lui stesso ad invitarlo a venire in Italia, visto che era un giovane «con la testa sulle spalle, tanta voglia di studiare e di fare». Poi dice anche che il 19enne si era diplomato nel suo paese nel 2022, il tempo tecnico per avere tutti i documenti e l’arrivo nel nostro paese in aereo alla fine di luglio. E lui si è subito iscritto alla scuola per stranieri per imparare l’italiano, con la volontà di lavorare e mandare i soldi alla famiglia in Nigeria e di studiare in una università italiana.

Per quanto riguarda i funerali, il cugino dice di non saperne ancora nulla. Ed effettivamente è così, visto che lui è un parente di secondo grado, quindi non spetta a lui occuparsene. Le forze dell’ordine italiane, che si stanno occupando del caso, hanno chiamato l’Ambasciata nigeriana a Roma, sperando che qualcuno si metta in contatto con i genitori del 19enne per firmare una delega o la nomina di un legale in zona.

Il giovane è morto sul lavoro: gli agenti hanno accertato che quella tragica mattina si stava recando in un supermercato a fare le pulizie per l’azienda dove era stato assunto cinque giorni prima.

Alex è anche una delle 17 vittime della strada sulle strade teramane dall’inizio dell’anno. Quanto al trasferimento del corpo in Nigeria, potrebbe volerci giorni o mesi. In più, potrebbe aggiungersi un ulteriore problema: le esorbitanti spese di trasporto della salma dall’Italia alla Nigeria.

Nel frattempo, continuano le indagini. Ieri gli agenti della Stradale, diretti dalla dirigente Valentina Lollobattista, hanno visionato gran parte dei filmati delle telecamere di videosorveglianza acquisite nei giorni scorsi e la dinamica appare chiara: D.F.F., l’operaio 60enne alla guida della Fiat Croma che ha investito il 19enne, non l’avrebbe visto a causa della scarsa illuminazione. L’uomo, risultato negativo ai test di alcol e droga, è stato iscritto nel registro degli indagati e gli viene contestato il reato di omicidio stradale. Il titolare del fascicolo è il pm Enrica Medori.

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