Tentato suicidio dopo il litigio, il 13enne salvato chiede scusa alla sorella

Tentato suicidio dopo il litigio, il 13enne salvato chiede scusa alla sorella
di Marcello Ianni
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Domenica 29 Ottobre 2023, 08:11

Quando la sorella più piccola è tornata a casa dopo le cure dei medici del Pronto soccorso, lui, 13enne, le è saltato addosso per la felicità, chiedendole scusa per quanto accaduto poche ore prima. È finita nel modo migliore all'Aquila la disavventura di due fratelli minorenni: lei finita al pronto soccorso per farsi medicare un piccolo taglio al braccio, lui che aveva tentato il suicidio perché si riteneva il responsabile di quel ferimento non grave. Alla fine la ragazzina se l’è cavata con una prognosi di sette giorni, nulla rispetto a quanto le sarebbe potuto accadere.


Una famiglia ha vissuto due giorni fa momenti estremamente concitati quando il padre di due minorenni (unico adulto presente in quel momento) si è trovato nel giro di poco tempo a gestire due vere e proprie emergenze: quella del ferimento della figlia, la quale litigando con il fratello e chiudendo con forza una porta a vetri si era fatta male a un braccio, in modo non grave, con la vetrata in frantumi. Di qui, da parte del padre, la saggia decisione di ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso. L’altra emergenza è scoppiata dopo poco tempo: tornare dall’ospedale a casa per evitare che l’altro figlio, rimasto da solo, potesse commettere l’insano gesto di togliersi la vita. 

In questo caso sono stati alcuni vicini di casa a lanciare l’allarme.

Sul posto sono arrivate due squadre degli agenti della Squadra volante della Questura. Alla loro vista il 13enne ha urlato «mi voglio gettare, mi voglio gettare» con il telefono in mano (in attesa di notizie dei genitori dal Pronto soccorso) ed era già in piedi sulla balaustra della finestra della sua camera da letto. Di contro gli agenti hanno provato a placarlo: «Non è successo nulla, tua sorella sta bene, non si è fatta nulla, sta già tornando a casa, tu non hai colpe». E proprio nel corso di questa lunga e complessa “trattativa” che altri due agenti, aiutati dai vigili del fuoco, sono riusciti senza farsi accorgere ad entrare nello stabile e a raggiungere la porta d’ingresso dell’abitazione del minore. 

Gli stessi sono riusciti ad entrare e anche in questo caso, senza farsi accorgere, sono riusciti ad acciuffare il minore dalle spalle, riuscendolo a tirare giù. Una volta tranquillizzato, sempre a scopo precauzionale, il 13enne è stato portato anche lui in ospedale per essere sottoposto ad una visita. Ed è stato proprio il ragazzo a rimettere piede a casa per primo. Poi ci sono stati altri minuti (interminabili per il ragazzino) prima di rivedere e poter riabbracciare la sorella più piccola, anche lei contenta di aver buttato alle spalle la brutta ed inaspettata esperienza.

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