Sulmona licenzia Sgarbi senza mascherina, lui querela e si candida a sindaco

Sulmona licenzia Sgarbi senza mascherina, lui querela e si candida a sindaco
di Patrizio Iavarone
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Sabato 5 Dicembre 2020, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 13:52

La polemica avrà un seguito giudiziario e politico, perché il botta e risposta tra la sindaca di Sulmona Annamaria Casini e l’onorevole Vittorio Sgarbi ha sollevato un polverone senza precedenti. L’accusa lanciata dalla Casini di essere stato "sempre lautamente ricompensato" e di tutta risposta di "disprezzare e offendere l’immagine della città, invece di promuoverne le bellezze", non è andata proprio giù all’ormai ex presidente onorario del Premio Sulmona.

«Ho deciso di querelare la sindaca di Sulmona – annuncia Sgarbi – perché io a differenza sua non vengo stipendiato e non ho mai ricevuto compensi dal Premio. Gli unici rimborsi avuti sono dalle televisioni per prestazioni televisive. A Sulmona ero anche in veste di responsabile Anci per la cultura e ho sempre parlato bene di Sulmona. Il mio riferimento alla città desertificata era agli effetti delle restrizioni anti Covid volute dal governo, non nei confronti della città, tantomeno della sindaca che certo non può identificarsi con Sulmona, anche se ho notato una città in abbandono».

Il critico, onorevole e sindaco di Sutri, va però oltre: «Alle prossime elezioni mi candiderò a Sulmona: o io in prima persona o qualcuno che sceglierò – continua – la mia lista Rinascimento sarà però in campo, per evitare che Sulmona possa confermare una ipotetica sindacatura della Casini». Tutto è partito dalla visita fatta qualche giorno fa da Sgarbi in città per la registrazione del video di consegna del Premio Sulmona a cui è seguita una passeggiata per corso Ovidio e una visita alla pinacoteca per la collezione Picini: due passi fatti senza mascherina in compagnia del pittore Silvio Formichetti e della consigliera comunale Elisabetta Bianchi, contro cui si è alzata l’indignazione di alcuni organi di stampa ("anche loro saranno querelati" dice Sgarbi) e della sindaca.

«Le strade erano deserte e non c’era assembramento – continua Sgarbi – quindi non ho violato nessun obbligo di indossare la mascherina che portavo con me, come d’altronde prevede il Dpcm». La Casini aveva criticato duramente questa sortita e di tutta risposta Vittorio Sgarbi aveva annunciato l’altro giorno di dimettersi dalla presidenza del Premio Sulmona, criticando con un video sul suo profilo Facebook le strumentalizzazioni legate all’uso della mascherina.

Sulla vicenda è intervenuto ieri anche l’ex sindaco Fabio Federico che ha chiesto a Sgarbi di ritirare le sue dimissioni e di riconciliarsi con la città. Magari alle urne.

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