Sarta uccisa dal vicino, i carabinieri del Ris a caccia di tracce di sangue

Sarta uccisa dal vicino, i carabinieri del Ris a caccia di tracce di sangue
di Miriam Giangiacomo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 07:43

È previsto per questa mattina alle ore 11 l’arrivo del Ris di Roma sul luogo dell’omicidio di Carolina D’Addario, l’84enne trovata morta nella sua abitazione di Gissi il 23 dicembre 2023. I carabinieri del reparto investigazioni scientifiche entreranno in azione sulla scena del delitto per effettuare rilievi accurati e accertamenti tecnici irripetibili disposti dalla Procura di Vasto, alla ricerca di impronte e tracce ematiche sia nella stanza in cui si è consumata la tragedia che nelle altre camere e sulla porta dell’abitazione. Per l’occasione assisteranno al sopralluogo anche la figlia dell’anziana, Teresa Ricci e il suo legale, l’avvocato Alessandro Orlando del Foro di Vasto. Unico indagato dell’omicidio resta Flavio Giovanni Meo, il 59enne bracciante agricolo originario di Palmoli, ma domiciliato a Gissi, che sarebbe stato incastrato dalle immagini della videosorveglianza poste lungo via del Sole, dove si trova l’ingresso secondario dell’abitazione della vittima. 

Le telecamere lo hanno ripreso mentre, alle 16.18 del giorno del ritrovamento del corpo, si allontanava, coltello alla mano, dalla casa dell’anziana, quello stesso coltello con cui la donna sarebbe stata ferita all’emitorace sinistro con un fendente che le ha perforato il polmone causandone la morte, e che è poi stato ritrovato, grazie alle indicazioni fornite dallo stesso Meo, in un dirupo di via del Muraglione, poco lontano dal centro storico, dove l’uomo lo avrebbe gettato per liberarsene. Oltre all’arma del delitto, è stato rinvenuto anche il bottino portato via dalla casa dell’anziana, ovvero dei monili d’oro e 20 mila euro in contanti che, sempre dietro indicazioni di Meo, sono stati ritrovati in un’intercapedine della sua abitazione. 

E mentre le indagini procedono, il Gip Fabrizio Pasquale ha confermato l’ipotesi formulata dagli inquirenti secondo la quale l’uomo avrebbe agito da solo e, accogliendo la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dai pm Vincenzo Chirico e Silvia Di Nunzio, ha convalidato il fermo di Meo, che al momento si trova in custodia nella casa circondariale di Vasto con l’accusa di omicidio volontario aggravato, rapina pluriaggravata e di porto senza giustificato motivo di strumento atto a offendere, anche in questo caso aggravato.

Il legale difensore di Meo, l’avvocato Luigi Masciulli del Foro di Vasto, ha più volte ribadito lo stato confusionale in cui versa il suo assistito che, soprattutto per quanto riguarda il movente del gesto, avrebbe fornito ben tre versioni diverse e contrastanti in altrettante occasioni: davanti ai carabinieri, in sede di interrogatorio davanti al pm e nel corso del primo colloquio tenuto con il legale in carcere. 

Il 31 dicembre scorso, infine, nel corso dell’udienza di convalida, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’intervento di oggi del Ris potrebbe risultare di grande aiuto nel fare chiarezza sulla dinamica e le responsabilità dell’omicidio che ha stravolto l’intero paese di Gissi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA