Santo Stefano, a settembre
la ricostruzione della torre medicea

La torre medicea
di Marianna Galeota
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Martedì 19 Gennaio 2016, 12:52
L'AQUILA - Inizieranno  alla fine dell’estate e dureranno circa due anni i lavori di ricostruzione della torre medicea del borgo medievale di Santo Stefano di Sessanio.

Il progetto definitivo è stato redatto dal dipartimento di Ingegneria dell’Università, coordinato dal professor Dante Galeota che restituirà al borgo uno dei suoi monumenti più identitari, andato quasi distrutto con il terremoto. Dopo il sisma della torre è rimasto infatti solo un grosso lacerto murario.

Tutte le pietre che la componevano sono state salvate e catalogate, insieme a mensole e imbotti di porte e finestre che saranno riutilizzati per una ricostruzione fedele all’originale.

«Il progetto prevede la ricostruzione con le tecniche dell’epoca per ottenere la torre così com’era da un punto di vista architettonico, tenendo conto nel contempo anche delle tecnologie antisismiche moderne», afferma l’ingegner Galeota.  Per il rinforzo sono previsti nastri in fibra d’acciaio ad altissima resistenza.  

«Saranno invisibili e posizionati tra i ricorsi di muratura - sottolinea - La ricostruzione prevede inoltre l’utilizzo di barre in vetroresina per dare resistenza sismica».

Il progetto dell’Università, già approvato dalla Soprintendenza unica, è stato curato nella sua parte architettonica dall’architetto Alessandra Tosone e dagli ingegneri Stefano Balassone e Lorenzo Cantalini, mentre quello strutturale dal professor Galeota e dall’ingegnere Stefano Avola. La progettazione esecutiva è stata affidata dal Comune ad uno studio privato di Spoleto che ha 60 giorni di tempo per l’elaborazione, poi il Comune potrà indire la gara per i lavori.

«Contiamo di iniziare a settembre con la posa della prima pietra, considerando i tempi di espletamento del bando  - dice il sindaco Fabio Santavicca - Ora resta da prendere i pareri di Soprintendenza e Genio civile sul progetto esecutivo, ma contiamo di andare a gara entro il mese di maggio».

La torre sarà ricostruita com’era con una scala di acciaio cor-ten all’interno.

«Abbiamo salvato tutte le pietre e le abbiamo stoccate in un’area vicina al borgo - aggiunge il primo cittadino - Vogliamo ricostruirla più fedelmente possibile perché è un monumento che segna l’identità non solo del nostro Comune, ma di tutto il capoluogo e rappresenta insieme al Castello di Calascio l’immagine del territorio».

Ci vorranno circa due anni prima di riportare al suo splendore la torre, attorno alla quale si è sviluppato il borgo nell’Alto Medioevo.

Alta 20 metri, ha una pianta circolare dal diametro di 3,89 metri e prima che il terremoto la distruggesse era possibile salire fino in cima per ammirare tutto il paesaggio circostante.

«È il fiore all’occhiello del nostro paese di cui tutti sentono un po’ la mancanza - conclude il sindaco - Abbiamo intenzione una volta stabilita la data, di organizzare una cerimonia per la posa della prima pietra». 
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