Teramo, ragazzo si suicida a 16 anni con la cintura dei pantaloni: il corpo trovato davanti al pc. Si indaga sulla sfida social

Nessun messaggio di addio. A dare l’allarme il fratello 12enne

Teramo, ragazzo si suicida a 16 anni con la cintura dei pantaloni: il trovato corpo davanti al pc. Si indaga sulla sfida social
di Giovanni Sgardi e Tito di Persio
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Domenica 31 Marzo 2024, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 14:30

«Stringi la cintura, resta senza respirare il più a lungo possibile». Sulla rete ci sono i video, c’è una chat con l’hashtag #BlackoutChallenge. E la sfida a trattenere il fiato più degli altri concorrenti potrebbe essere costata la vita a uno studente di 16 anni che si è strangolato con la cintura dei pantaloni. Antonio, nome di fantasia, venerdì notte, era davanti al computer, con il cappio al collo, agonizzante. A fare la scoperta è stato il fratello di 12 anni. La Procura ha aperto un’inchiesta per accertare se la morte sia “figlia” di gesti estremi diffusi sui social.
Mezzanotte della vigilia di Pasqua a Roseto degli Abruzzi. Lo studente, figlio di genitori romeni (padre operaio, madre casalinga, perfettamente integrati nella comunità locale), anche se lui è nato in Italia, è nella sua cameretta, mentre i tre fratellini più piccoli e i genitori sono in salotto a guardare la televisione. Il fratello di 12 anni, che condivide la stanza con lui, entra e vede Antonio esanime con la cintura stretta al collo: il bambino si mette a urlare e avverte il padre e la madre che allertano i soccorsi. I sanitari, appena arrivati, hanno cercato in tutti i modi di rianimare il ragazzo, un’operazione che è durata una quarantina di minuti, purtroppo tutti gli sforzi sono risultati vani. Sul luogo i carabinieri per i rilievi del caso ed ascoltare i parenti. Successivamente è arrivato anche il medico legale che non ha rilevato nessun segno di violenza sul corpo. Per questo, ora, il gesto è stato classificato come volontario senza una spiegazione, perché il ragazzo non ha lasciato nessuna lettera. Ma la procura di Teramo ha aperto un’inchiesta per induzione al suicidio per esplorare la pista della sfida social. La titolare del fascicolo, la pm Francesca Zani deciderà martedì se procedere con l’autopsia o restituire il corpo alla famiglia per la sepoltura. Il magistrato, infine, ha disposto anche il sequestro di tutti i pc e cellulari e nominato un tecnico per far esaminare l’apparecchiatura informatica.

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IL PROFILO

Il sedicenne era uno studente modello, sportivo, con tanti amici. Escluso subito il movente del bullismo, perché Antonio era rispettato dai suoi compagni di classe e di scuola, quindi senza nessun problema apparente. Frequentava l’indirizzo informatico di un istituto superiore cittadino. Bravissimo sul web, era più che una promessa della tecnologia. Amava la programmazione ma non i giochi online. Conosceva il challenge “Blackout”? Per ora nessuno lo sa. La notizia della scomparsa del giovane ha scosso tutta la comunità rosetana e non solo. Lo studente frequentava il terzo anno della scuola superiore. «Ovviamente siamo tutti increduli e sconcertati - ha dichiarato la preside Daniela Maranella - nell’apprendere una vicenda così tragica e soprattutto relativa a uno dei nostri migliori studenti».

ATTIVITÀ

Poi la dirigente ha detto di aver parlato con tutti gli insegnanti del sedicenne e tutti l’hanno descritto come un giovane meraviglioso che non mostrava alcun tipo di difficoltà, nell’apprendimento e nella socializzazione. Ha aggiunto che, oltre alle normali attività scolastiche, nel pomeriggio partecipava anche ad attività extracurriculari per accumulare più crediti formativi. A scuola, insomma, nessuno crede al suicidio. A meno che sia stato indotto, e questo sarebbe un gravissimo reato. «Antonio però era uno con la testa sulle spalle, difficile che si sia fatto influenzare dai social» raccontano i professori. «Con profondo sgomento ho appreso ieri notte, al termine della processione della Via Crucis, la tremenda notizia che ha colpito il cuore della nostra comunità. Un giovane, un adolescente, un figlio della nostra Città che ha scelto di togliersi la vita», ha dichiarato il sindaco di Roseto Mario Nugnes. Si valuta la possibilità del lutto cittadino nel giorno del funerale.

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