Procurava clienti alla compagna sul web e la costringeva a prostituirsi con le botte: i soldi per la cocaina

Procurava clienti alla compagna sul web e la costringeva a prostituirsi: condannato a 4 anni e 4 mesi
di Alfredo d'Alessandro
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Giovedì 5 Ottobre 2023, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 07:31

Ha maltrattato la convivente, obbligandola, tramite percosse e minacce, anche con un coltello, ad avere rapporti sessuali con altri uomini che di volta in volta le procacciava trovandoli attraverso un sito internet. Alla gelosia, come causa dei suoi comportamenti, si sono accompagnati l’abuso di alcol e poi l’assunzione di cocaina. Un uomo di 44 anni (si omette il nome a tutela della vittima), ieri è stato condannato con il rito abbreviato a 4 anni e 4 mesi di reclusione nel processo con il rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino. Il procuratore capo della Repubblica, Giampiero Di Florio, che ha rappresentato l’accusa in aula, aveva chiesto 4 anni. L’uomo è stato interdetto per cinque anni dai pubblici uffici e condannato a un risarcimento simbolico dei danni di 500 euro alla donna che si è costituita parte civile. 

Quattro i capi di imputazione ovvero induzione alla prostituzione, maltrattamenti in famiglia, tentata violenza private e minacce. Gravi i fatti contestati al 44enne che, recita l’imputazione, poneva in essere reiterati atti lesivi dell’integrità della convivente prevaricandola con atteggiamento minaccioso, spesso alimentato dall’assunzione smodata di alcol e cocaina, rivolgendole offese pesantissime e minacce quali, fra le altre, “io ti uccido”, “ti metto sotto con la macchina”, “sei un cesso”.

Accompagnando spesso le minacce brandendo un coltello, spingendola, trascinandola e schiaffeggiandola, intimorendola con il prendere a calci mobili ed elettrodomestici, facendolo anche alla presenza delle tre figlie minori. Inoltre, non le permetteva di uscire di casa se non in sua presenza, e pretendeva che cacciasse di casa la figlia avuta dalla donna in una precedente relazione, minacciandola che se non lo avesse assecondato avrebbe ucciso entrambe con il coltello e le avrebbe fatte a pezzetti.

All’uomo è stata contestata l’aggravante di aver indotto alla prostituzione la convivente mediante violenza e minaccia: i soldi gli servivano per comprare la cocaina . Ma usò violenza e minacce anche per costringere la donna ad aiutarlo nel tendere un agguato, al fine di ucciderlo, all’uomo con il quale lei aveva avuto una relazione. «Quando venivo percossa - ha detto moglie in sede di denuncia - per non portarmi in ospedale mi metteva sotto l’acqua fredda per non far uscire i lividi, adesso sono stanca di tutta questa situazione e di subite le prepotenze di quest’uomo e per tali motivi sono costretta a vivere facendo uso di calmanti».

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