Da Rancitelli alla serie A, il riscatto di Thomas Ruggieri. Tutto il quartiere tifa per lui

Da Rancitelli alla serie A, il riscatto di Thomas Ruggieri
di Alessandra Di Filippo
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 09:26

Rancitelli entra nel calcio che conta. Ieri pomeriggio, in un campo di serie A è sceso per la prima volta un ragazzo nato e cresciuto in zona, in via Lago di Capestrano, a Pescara. Si tratta di Thomas Ruggieri, che a 34 anni ha fatto il suo debutto come guardalinee nella partita Udinese-Spezia, tenendo un intero quartiere incollato davanti agli schermi televisivi. Un quartiere difficile, spesso alla ribalta delle cronache locali e nazionali per traffico e spaccio di stupefacenti, aggressioni, omicidi, e per il quale Thomas rappresenta ora il simbolo della rinascita. Il simbolo della parte buona e sana; di una parte che vuole farsi notare per le cose belle, positive e magari imporsi definitivamente sui signori del crimine.
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«Thomas – sottolinea Francesca Di Credico, presidente del comitato Per una nuova Rancitelli – è un pezzo del nostro cuore. Oggi tutte le persone perbene del quartiere, e ce ne sono tante, sono contentissime e piene di orgoglio. Lui è la dimostrazione che qui, pur partendo tutti dalle stesse condizioni, si possono intraprendere altre strade, che non sono per forza quella della illegalità e che ci si può quindi affermare. In questo caso parliamo di sport, ma vale per tutti i settori». «Ci piace – ribadiscono gli altri rappresentanti del comitato - quando Rancitelli non è solo brutte notizie e fatti di cronaca. Noi ci sentiamo, e anzi siamo convinti di essere, ragazzi come Thomas: la faccia bella del quartiere che fa bene, che si impegna, che va avanti, che migliora. E per farlo, tra le altre cose, come spesso abbiamo detto, ci mettiamo la faccia». E di questo comitato, che da anni combatte per riportare decoro a Rancitelli, fa parte anche la stessa famiglia di Thomas.
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Emozionatissimo per il gran debutto è papà Lino, titolare di un negozio di ortofrutta nel quartiere, che ieri non ha perso neppure un minuto della partita di calcio. «Devo proprio ammettere – dice – che con i miei due figli sono stato fortunato. Due ragazzi d’oro. E in questa zona, di giovani così, ce ne vorrebbero tanti. Thomas mi ha sempre dato solo gioie. Si è diplomato in Elettronica e poi ha iniziato subito a lavorare. Oggi è dipendente di una fabbrica di Chieti, la cui proprietà ringrazio fortemente perché gli consente di poter esercitare anche la sua attività e passione di arbitro. Una passione – racconta papà Lino – nata per caso grazie ad un mio ex collega di lavoro che un bel giorno, all’incirca di 16 anni fa, gli ha proposto di seguire il corso. Sino ad allora, lui si divertiva a giocare a pallone con i compagni nei campetti del quartiere. E da questi campetti, è passato ad arbitrare e non ha mai più smesso. Quando ha iniziato, aveva 16-17 anni. I primi tempi, quindi, eravamo io e mia moglie ad accompagnarlo in auto. Poi, diventato maggiorenne, ha cominciato a girare ovunque da solo sul territorio regionale prima e nazionale poi. L’anno scorso anno, quando era in serie B, ha percorso l’Italia in lungo e in largo. Ma non si è mai dimenticato di Rancitelli, mai. Pensi che il poco tempo che ha a disposizione lo trascorre in negozio ad aiutare me e la mamma. E così è sempre stato. Noi del comitato stiamo lottando per cercare di migliorare questo quartiere e la speranza è che Thomas possa rappresentare un esempio. L’esempio di chi con lo studio, l’impegno e il lavoro, e non con altri mezzi, è riuscito a raggiungere degli obiettivi». Ieri pomeriggio, a fare il tifo per il 34enne, oltre a tutta Rancitelli, anche la sezione di Chieti dell’Associazione italiana arbitri, con il presidente Rutolo, il consiglio direttivo e tutti gli associati.
 

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