In 250 rischiano la revoca del permesso di guida, tra neo patentati, titolari di rinnovo e persino possessori del documento per conducenti disabili. E chissà come reagiranno quando scopriranno di essere le vittime, forse non soltanto indirette, di una sistematica attività truffaldina. È quanto hanno scoperto di recente i militari delle Fiamme gialle di Pescara che nel corso di alcuni controlli incrociati si sono imbattuti in un’autoscuola che avrebbe continuato a certificare, dal punto di vista medico, l’idoneità al rilascio o al rinnovo di patenti di guida.
Con le accuse di falso materiale commesso da pubblico ufficiale, sostituzione di persona e accesso abusivo a sistemi informatici, è indagato il titolare dell’attività, D.C. di 44 anni di Pescara. Secondo le iniziali ipotesi dell’accusa, l’uomo avrebbe continuato a svolgere le mansioni del medico certificatore, nonostante il professionista fosse deceduto nel maggio dello scorso anno. Conoscendo le credenziali in possesso del medico, l’indagato si sarebbe più volte introdotto in maniera abusiva nel sistema informatico di proprietà e gestito dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, raggiungibile dal sito “il portale dell’Automobilista.it” così da poter inserire false certificazioni mediche finalizzate all’indebito rilascio e rinnovo di patenti di guida.
Complessivamente 200 i falsi certificati medici creati ad arte dallo stesso indagato, finiti sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme gialle.
Alla fine sono saltate fuori nel periodo truffaldino preso in considerazione, 250 patenti circa (ma anche fogli rosa) ottenuti sulla base di valutazioni dei requisiti psico-fisici da ritenersi non valide. Sempre per attestare la veridicità su quanto portato a galla, i militari della Fiamme gialle hanno anche acquisito i tabulati telefonici riconducibili al medico certificatore scomparso per attestare l’interruzione di ogni rapporto di lavoro tra il professionista e la stessa scuola guida. Le indagini non sono ancora concluse. Al momento non è dato sapere se i clienti dell’autoscuola fossero o meno consapevoli della presunta attività truffaldina posta in essere dal titolare, né se per questi servigi possano essere stati applicati degli sconti, ma per loro si intravede la strada di dover rifare tutto daccapo.