Fotografa le guardalinee nude negli spogliatoi e invia lo scatto in chat: pescarese sotto processo

L'immagine, “rubata” mentre le due donne facevano la doccia, è stata diffusa su diversi gruppi Whatsapp ed è poi diventata virale

Fotografa le guardalinee nude negli spogliatoi e invia lo scatto in chat: pescarese sotto processo
di Alfredo D'Alessandro
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Lunedì 12 Febbraio 2024, 09:47

L’accusa è quella di aver divulgato su un gruppo Whatsapp la foto, illecitamente realizzata, che ritrae due donne arbitro mentre si stanno cambiando dentro lo spogliatoio, al termine della partita che le ha viste entrambe impegnate come guardalinee. L’imputazione, per un 39enne di Pescara, finito sotto processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Chieti, è quella di interferenze illecite nella vita privata, un reato che prevede un pena fra sei mesi e quattro anni di reclusione. La vicenda, molto delicata e che ha già provocato non poca sofferenza alle vittime, prende le mosse al termine di una partita che si è disputata su un campo di calcio abruzzese.


SCATTO RUBATO
Le due guardalinee, regolarmente iscritte all’Aia (Associazione italiana arbitri), sono rientrate negli spogliatoi dove si tolgono la divisa, fanno la doccia e tornano ad indossare gli abiti di tutti i giorni. Una partita come tante, si direbbe, idem per il suo epilogo. Ma qualcuno, proprio mentre si stanno cambiando nello spogliatoio, peraltro chiuso a chiave, ha scattato loro una foto, verosimilmente con un telefono cellulare, che le ritrae una mentre indossa solo una maglia e non ha i pantaloni, l’altra indossa l’abbigliamento intimo ed è in procinto di rivestirsi. Quella foto inizia pochi giorni dopo a “girare” sul gruppo Whatsapp di una squadra di calcio pescarese, finisce a persone molto vicine alle due donne, fra amici e conoscenti, e ben presto viene mostrata alle dirette interessate che riconoscono il contesto in cui è stata realizzata, cioè a dire lo spogliatoio di quel determinato impianto sportivo abruzzese.


L’immagine, nel frattempo, diventa virale, arriva di certo su altri due gruppi ma anche su vari altri gruppi whatsapp di squadre dilettantistiche, una della provincia di Chieti, con tanto di didascalia che indica entrambe le donne come arbitri di una partita. Le due guardalinee sono incredule e non riescono a spiegarsi come qualcuno abbia potuto “rubare” quelle immagini che violano clamorosamente la loro riservatezza, dal momento che erano sole nello spogliatoio per giunta sorvegliato dall’esterno, con la porta chiusa a chiave. A quel punto mettono al corrente della vicenda il vertice del Comitato Arbitri Abruzzo che segnala il fatto alla Polizia postale e alle autorità federali e loro stesse presentano una denuncia querela a carico di ignoti. Ritenendo ciò che è accaduto lesivo della loro intimità e riservatezza e che causa loro ingenti danni morali.
 

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