Il caso di Giulia Di Sabatino in Tribunale, parla l'amica: «Totaro ci chiedeva foto osé»

La 19enne venne ritrovata morta a settembre del 2015 sotto il cavalcavia dell’A14 all’altezza di Tortoreto. I genitori sono gli unici a essersi costituiti parte civile al processo contro il giuliese accusato di induzione alla prostituzione e pornografia minorile

Il caso di Giulia Di Sabatino in Tribunale, parla l'amica: «Totaro ci chiedeva foto osé»
di Teodora Poeta
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Venerdì 23 Giugno 2023, 10:30

Si avvia a conclusione il processo al giuliese Francesco Giuseppe Totaro, accusato di induzione alla prostituzione minorile e pornografia minorile. Ieri, in aula, è stata sentita l’amica di Giulia Di Sabatino, la 19enne ritrovata morta a settembre del 2015 sotto il cavalcavia dell’A14 all’altezza di Tortoreto, in provincia di Teramo, i cui genitori sono gli unici ad essersi costituiti parte civile (assistiti dagli avvocati Antonio Di Gaspare e Gianfranco Di Marcello). Si tratta della ragazza oggi 28enne che poi si è trasferita a vivere in Svizzera. Anche lei ha raccontato di aver conosciuto Totaro quando ancora era minorenne e di aver avuto con lui, a partire dal 2011, una relazione.

«Sono stata io che gli ho presentato il gruppo di ragazze di Tortoreto», ha detto. Le stesse ragazze con le quali, nel tempo, poi, l’imputato avrebbe iniziato ad avere pure con loro relazioni e pressanti richieste di foto osè che lui, poi, faceva girare, ma a loro insaputa. «Lui all’epoca si vantava di avere avuto rapporti con tutte», ha confermato la teste. «Qualche foto l’ho vista anche io». Scatti che le ragazze, e lei stessa, si facevano fare nude o seminude in cambio di regali. A distanza di anni, però, la 28enne oggi ha una visione diversa di quei giorni. «Io ho subito un trauma grande – ha detto - A volte mi sono sentita costretta, ma penso di averlo perdonato Totaro». Lei ha tenuto a ribadire, però, di non essere neanche a conoscenza del “contratto” che faceva firmare per le prestazioni sessuali. Agli atti, ieri, la difesa ha prodotto screenshot di messaggi whatsapp tra lei e Totaro da cui emergerebbe proprio questo particolare. Ma poi c’è la questione di Giulia Di Sabatino. «Negli anni c’è stato un cambiamento del suo comportamento – ha raccontato ancora la 28enne in aula - Io l’ho conosciuta alle medie, ma alle superiori siamo diventate amiche. Peppe è capitato nella sua vita nel periodo in cui lei non stava bene. Lui si vantava di tutto, ma mai di Giulia, forse perché aveva capito come stava. A me lei non mi ha mai raccontato che Peppe gli faceva dei regali in cambio di qualcosa». Eppure quel ragazzo, che conosceva Giulia e la frequentava, quando pochi giorni dopo la morte sospetta della ragazza è stato contattato telefonicamente dalla giornalista Rai della trasmissione “Chi l’ha visto?” Veronica Briganti, pure lei sentita ieri come teste, ha negato di conoscerla, dicendo: «Io la conosco di vista perché è un’amica di un’amica». Una palese bugia, tant’è che inizialmente lui stesso insieme ad altri due è stato indagato, e poi tutti archiviati, per istigazione al suicidio per la morte di Giulia.
 

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