Mafia, a Giulianova la mostra del boss-pittore Gaspare Mutolo

Mafia, a Giulianova la mostra del boss-pittore Gaspare Mutolo
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Venerdì 25 Ottobre 2019, 09:38
Una mostra di uno dei più famosi pentiti della mafia, Gaspare Mutolo, sarà allestita dal 16 novembre alla RespirArt di Giulianova. L’ha voluta con forza il giuliese Gabriellino Palestini, noto come uomo Plasmon per un carosello degli anni sessanta e per alcune disavventure giudiziarie che lo portarono ad un lungo carcere in Egitto dove conobbe il giudice Giovanni Falcone. Falcone che, ha sempre sostenuto Palestini: «Sapeva restituire dignità al peggior delinquente». Gaspare Mutolo, dal suo canto, ha deposto le armi del killer con il giudice Paolo Borsellino ed in questi giorni si è conclusa una mostra dei suoi quadri nella casa natale del giudice palermitano.

utolo conobbe Palestini negli anni ottanta quando era nel carcere a Teramo, trasferito da Sulmona e dove per un periodo restò in libertà vigilata. «Sapevo delle sue qualità di pittore e speravo che avrei potuto chiamarlo a Gulianova e sono felice che abbia accettato». Abbiamo raggiunto Mutolo, che risiede in Alt’ Italia, come lui ama dire, telefonicamente e gli abbiamo chiesto innanzitutto come sia nata in lui la passione per la pittura. «Il mio maestro - ha rivelato - fu un calabrese Francesco Mungo che incontrai nel carcere di Sollicciano, detenuti io per mafia e lui per omicidio. La sua pittura mi aveva sempre impressionato e cominciai a frequentare la sua cella e lì appresi i rudimenti della pittura che ha molto alleviato la mia lunga detenzione in varie carceri d’Italia dove ho trascorso trent’anni. Ma poi, a sua volta Mutolo rivela di esser stato maestro di altri capi mafiosi come Luciano Liggio e di Leoluca Bagarella anche se molti quadri di Luciano, che leggeva Socrate ed Aristotele, sono miei».

Alcuni quadri parlano anche della mafia “che mi ha tradito”, ed aggiunge «loro sono stati i veri traditori e io grazie a Borsellino, decisi di saltare il fosso». Tra le sue opere c’è anche un dipinto sulla strage di via D’Amelio, In questo quadro si vede un uomo che tiene la storica e mai ritrovata agenda rossa del magistrato, nell’altra la sua borsa, ma ci sono anche quadri che ritraggono i tetti delle case di Mondello e le colombe bianche che solcano i cieli della sua Sicilia, come ha mirabilmente raccontato Francesco Viviano, «E’ questa la mia prima esposizione in Abruzzo- precisa Mutolo- e sarei venuto volentieri alla mostra ma non posso partecipare per motivi di sicurezza».
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