Diceva la pediatra
Ida Rondinella che lei a
Lanciano, dove era arrivata da
Genova per amore, aveva tre passioni: la
famiglia, il
reparto pediatria dell’ospedale
Renzetti e la grande comunità parrocchiale di
Sant’Antonio. Ieri pomeriggio, proprio nella chiesa di Sant’Antonio, dove per anni aveva formato tanti giovani, il suo popolo si è ritrovato unito nel dolore, per tributarle l’ultimo saluto, incredulo di fronte alla tragica fatalità che l’ha strappata alla vita, a 82 anni. Tornata a Genova nel 2011, dopo la pensione e la morte del marito
Mario Milantoni, mercoledì scorso stava tornando a Lanciano in treno per le ferie estive con figli e nipoti nella casa di
Fossacesia. Alla stazione di
Milano, però, un locomotore l’ha investita. In tanti, nella chiesa di Sant’Antonio, si sono stretti attorno ai figli: Elio, manager finanziario a Milano, e Roberta, avvocato a Salerno. Bloccato invece in Nuova Zelanda dalle restrizioni in tema di viaggi Luca, neuropsichiatra infantile ad Auckland.
Il parroco,
padre Francesco: «La dottoressa ha tanto amato la nostra parrocchia, ricoprendo vari ruoli. Ha svolto negli anni il delicato ruolo della formazione dei giovani che oggi hanno creato meravigliose famiglie». «Piangiamo – dice il sindaco
Pupillo - una donna di grande spessore umano e professionale, come dimostra la sua vita di medico e di donna impegnata nel sociale e in campo spirituale». Dopo la messa, la salma è stata tumulata nella cappella di famiglia, a
Mozzagrogna, mentre nella mente di tutti risuonavano le toccanti parole che il figlio Luca, da lontano, ha affidato al web: «Camminavi con passo veloce e non ti fermavi mai. Inarrestabile non ti stancavi. Oggi ho visto una Rondinella volare, tragitto verso il cielo. Buon viaggio mamma».
Ex pediatra di Lanciano investita e uccisa da un treno a Milano