L’Aquila, Pagliare di Sassa: un borgo da rivitalizzare e riempire

Il borgo di Pagliare di Sassa
di Daniela Rosone
2 Minuti di Lettura
Domenica 7 Giugno 2020, 15:18
L’AQUILA - Il borgo di Pagliare di Sassa da trasformare in opportunità per la cura delle persone anziane. La proposta parte da una cittadina Maria Scarsella, sempre attenta alle problematiche locali e che fa parte dell'associazione Paesi Nostri che da sempre si batte per la salvaguardia e la tutela del territorio.

Pagliare, come si sa, è un borgo medievale a pochi chilometri dall'Aquila. Le case terremotate verranno rimesse in sicurezza tutte prima o poi ma, secondo la Scarsella, rischiano di avere pochi abitanti in futuro perché molti si sono sistemati altrove e altri non ci sono più. La proposta della Scarsella è quella di fare del borgo un luogo di accoglienza anche per persone non pienamente autosufficienti ma che possono essere ancora indipendenti con l'aiuto di persone qualificate. 

«Proviamo ad immaginare - dice - un paese brulicante d'umanità dove i bambini giocano indisturbati e sicuri, dove le persone siedono ancora sulle scalinate esterne delle case, dove ci si incontra, dove si chiacchiera, dove si raccontano storie e si fa la storia, dove c'è solo accoglienza, dove ci sono colori e profumi, dove c'è vita. A Pagliare ci sono tutte le possibilità per poter realizzare tutto ciò perché ci sono spazi anche materiali per poter concretizzare i progetti, come un gran capannone di 22.000 metri quadrati di proprietà pubblica in buono stato di conservazione, ma abbandonato. Il capannone adeguatamente ristrutturato, potrebbe diventare il centro logistico di tutto il programma umanitario». 

L'INCOMPIUTA
Il riferimento è all'ex Sercom che da anni giace abbandonato e senza destinazione d'uso. Pagliare è a cento chilometri da Roma e potrebbe offrire pure un'occasione per vacanze post Covid. Ci sono luoghi naturali per escursioni a cavallo, in bici e tanto altro e c'è la possibilità di spostarsi in altri borghi vicini per godere di buon cibo, arte, cultura e musica come si può del resto fare in centro.

“Fare di Pagliare - prosegue - il borgo della fratellanza e della pace in onore di Celestino V, svolgendo dibattiti e concorsi nazionali ed internazionali”. Questo come si ricorderà nel 2000 portò ad un protocollo di intesa con la Regione che non ebbe seguito. La Scarsella oggi chiede a tutti di regalare idee e progetti per arrivare al concreto. “La crisi che stiamo vivendo - dice - dovuta in parte al coronavirus, ha evidenziato che le scelte in materia di sanità pubblica sono state inadeguate. Forse mai come in questo momento è opportuno farsi delle domande per poi purificarsi”. 

Daniela Rosone
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA