Hacker contro l'ospedale, il governatore Marsilio: «Non pagheremo il riscatto»

Hacker contro l'ospedale, il governatore Marsilio: «Non pagheremo il riscatto»
di Marcello Ianni
3 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Maggio 2023, 08:14

Sul caso dell'attacco hacker alla Asl dell'Aquila, ieri vertice in Procura con gli esperti, mentre i cyber-criminali proseguono imperterriti ad alzare la voce minacciando di colpire le altre Asl della Regione. È durato poco più di un'ora il vertice in Procura con gli investigatori che da giorni sono impegnati a ritmo serrato nel capire chi c'è dietro all'attacco al server della Asl che da diversi giorni ha mandato in tilt il sistema. Presenti gli agenti della Polizia postale dell'Aquila, di Pescara, di Roma e gli esperti del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche. Al momento non è stato interessato l'Anti-terrorismo.

Se in prima battuta si era ipotizzata la mano di hacker russi dietro l'attacco, la circostanza che i criminali non demordano nella pubblicazione di dati sensibili di pazienti e dipendenti Asl, fa ipotizzare addirittura un movente di natura "politica". In ogni caso si tratta di un'azione senza precedenti sul territorio. Il governatore, Marco Marsilio, ieri ha detto che non sarà pagato alcun riscatto: «La legge lo vieta e noi la rispetteremo».


Gli investigatori, sotto questo punto di vista, sono al lavoro anche su un altro particolare. Non considerano un caso, infatti, che solo alcuni giorni era comparso sulla pagina web degli hacker (nel "Deep web") un messaggio rivolto al presidente Marco Marsilio e al manager della Asl, Ferdinando Romano. Poche righe in cui i criminali hanno espresso ai due solidarietà «per i problemi che hanno travolto la regione Abruzzo, dopo l'attentato alla Asl, ma questo incidente vi apre gli occhi su molti problemi: corruzione, avidità e stupidità di quelle persone a cui avete affidato la cosa più preziosa della vita: la vostra salute».

Insomma un comportamento piuttosto "strano" rispetto ad altri hacker a cui non interessa tentare di intraprendere trattative con la parte offesa.

Intanto ieri ennesimo messaggio hacker rivolto «ai residenti della regione Abruzzo» assieme a un file che contiene l'elenco dei nominativi relativi ai dati trafugati. «Cari residenti della regione Abruzzo recita il messaggio - in un momento in cui la gestione di Asl 1 mantiene il silenzio negligente, vogliamo fare appello a voi. Studia attentamente il file allegato: se trovi il tuo nome in esso, ti consigliamo di ottenere una consulenza legale il prima possibile per presentare un reclamo contro la Asl per la conservazione impropria dei tuoi dati personali. Perché se la gestione di Asl non rompe il suo silenzio prolungato, saremo costretti a pubblicare i tuoi dati medici, che questa organizzazione avrebbe dovuto mantenere nel più stretto segreto. Tuttavia, - si legge sempre - se non hai trovato il tuo nome, non correre a gioire. Questi non sono tutti i dati che possediamo. La prossima volta potresti essere nella nostra lista. Nei prossimi giorni ti mostreremo ulteriori lacune in altre Asl e nella regione nel suo complesso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA