Giro d’Abruzzo all’Aquila: grande festa (e disagi)

A San Gregorio suore lungo la strada per applaudire la lunga carovana

Giro d’Abruzzo all’Aquila: grande festa (e disagi)
di Federica Farda
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Sabato 13 Aprile 2024, 08:00

L’AQUILA – Il Giro d’Abruzzo, “resuscitato” dopo 17 anni, ha conquistato pure le suore Ferrari. A San Gregorio, quando mancavano una decina di chilometri all’arrivo dell’ultima tappa, la nuvola bianca, per via delle loro vesti, era lì, davanti alla propria Casa-famiglia ad applaudire il terzetto di testa. La discesa lunga quasi una quarantina di chilometri era appena terminata. Poco prima del gran premio della montagna di Castel del Monte era partita l’azione del neozelandese George Bennet con il Kazako Alexey Lutsenko vincitore della tappa di l’altro ieri e leader della classifica e il battente bandiera francese Pavel Sivakov. Singolare la storia di quest’ultimo, ciclista russo, che per continuare a gareggiare si è naturalizzato francese. È proprio il tricolore transalpino a sventolare, per la vittoria di tappa, sul pennone più allestito di fronte al monumento dei caduti alla Villa comunale del capoluogo abruzzese, mentre risulterà secondo, alle spalle del Kazako, nella generale. La terza posizione è del neozelandese, medaglia d’argento, invece, nell’arrivo di giornata. Un terzetto, dunque, che coincide tra classifica Giro e quarta e ultima frazione. Una festa per il capoluogo, che ha richiamato moltissimi appassionati e curiosi, non senza le difficoltà e i disagi legati alle chiusure e alle modifiche della viabilità.

Sono stati quattro giorni dedicati alle due ruote, una sorta di prova generale del Giro d’Italia maschile di maggio e quello femminile di luglio. L’arrivo dell’altro ieri a Prati di Tivo ricalcava, infatti, quello del prossimo 11 maggio quando si correrà l’ottava tappa dei professionisti.

Tra un mese in ciclisti proveranno da Spoleto e, poco dopo, esser entrati nella provincia aquilana transiteranno per la prima volta a Capitignano e lungo la salita che porta alla chiesetta degli Alpini prima di giungere al Passo delle Capannelle. Un valico che si affronterà in senso inverso da quello abitualmente sdoganato nelle corse Rosa.

LA STORIA

Memorabile fu l’edizione numero 23 del 1935. La carovana, nella settima tappa, proveniva da Civitanova Marche e proprio lì, al culmine della salita affrontata dal versante teramano, avvenne il passaggio di testimone tra due generazioni: finiva l’era di Alfredo Binda e iniziava quella di Gino Bartali. Il giovane toscano staccò tutti sul Passo delle Cappannelle e si impose poi a L’Aquila. Una vittoria che gli permise di vincere la classifica finale del gran premio della montagna. L’arrivo, invece di ieri, prendeva le misure alla frazione conclusiva del Giro d’Italia donne 2024, la Pescara – L’Aquila del prossimo 14 luglio. Anche in quel giorno la carovana, doppiamente rosa, affronterà il gran premio della montagna di Castel del Monte provenendo da Forca di Penne. Da Calascio, la lunga discesa fino a San Gregorio, l’inizio del territorio comunale aquilano. La pianura e l’arrivo, quasi sicuramente in salita come quello che ha visto trionfare Sivakov prima che iniziasse l’assalto di giovani tifosi per accaparrarsi borracce all’arrivo dei ciclisti o fiori lanciati dal palco dai vincitori.

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