Dramma sul Corno Piccolo, nel massiccio del Gran Sasso, dove alcuni alpinisti in cordata sono morti dopo essere precipitati lungo una parete. Una della due vittime è la guida alpina Raffaello Toro, 48 anni, originario di Caramanico e residente a Spoltore (Pescara), molto conosciuto e apprezzato per la profonda conoscenza che aveva della montagna. La seconda vittima si chiama Gianluca Camplone, 51 anni, di Pescara. I due erano molto amici e spesso uscivano insieme in montagna, la loro passione.
Toro era un maestro e una guida alpina molto esperta, e partecipava alle escursioni in montagna come guida.
Camplone, rappresentante di apparecchiature medicali di ortopedia, lascia la compagna Ersilia e una figlia avuta da una precedente unione. Era un grande sportivo e amava la montagna. Era responsabile dello scialpinismo per lo Sci Club Aterno.
Gran Sasso, alpinisti morti: ha ceduto un ancoraggio alla parete rocciosa
Sul posto sono intervenuti il Soccorso Alpino (Cnsas), con squadre in movimento dai versanti aquilano e teramano, e un elicottero del 118 decollato da Pescara. L'incidente è accaduto sul versante teramano della montagna abruzzese a 2.500 metri. L'allarme sarebbe stato lanciato da altri due alpinisti impegnati su un'altra via.
Le squadre di soccorritori hanno recuperato i corpi per trasportarli al campo base di Prati di Tivo, in provincia di Teramo. L'incidente è avvenuto sulla parete nord del Corno Piccolo, nel canale Sivitilli, sopra ai Prati di Tivo. L'allarme sarebbe stato lanciato da altri due alpinisti impegnati su un'altra via. I due alpinisti sono precipitati mentre si arrampicavano su una parte del Gran Sasso. Sono finiti prima sulla neve e poi sono caduti in basso sui massi e sono morti. «Siamo qui sul posto e stiamo operando. Stiamo cercando di capire che è accaduto - dice il presidente del Soccorso Alpino Abruzzo, Daniele Perilli - Le condizioni meteo non sono delle migliori. Siamo qui con l'elicottero, i tecnici del Soccorso Alpino e i sanitari del 118 di L'Aquila e Teramo».