Gran Sasso, alpinisti morti: ha ceduto un ancoraggio alla parete rocciosa

Gran Sasso, alpinisti morti: ha ceduto un ancoraggio alla parete rocciosa
di Teodora Poeta
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Martedì 27 Settembre 2022, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 08:29

I due alpinisti Luca Iani, 56 anni di Roma, e l’amico Marco Paccosi, 42 anni di Sansepolcro in provincia di Arezzo, potrebbero essere volati da una via che sale il pilastro di Intermesoli sul Gran Sasso e finiti nel canale Herron – Franchetti mentre si trovavano in un punto dove si sentivano abbastanza sicuri tanto da non essersi ancorati alla sosta. E’ una delle ipotesi che adesso viene avanzata dai soccorritori per comprendere cosa sia potuto succedere sabato in quei pochi istanti prima che i due amici, entrambi esperti alpinisti, perdessero la vita. Sono state le loro attrezzature e gli indumenti tecnici che indossavano al momento del recupero dei loro corpi ad aiutare in questo. Ai piedi sia Luca, sia Marco avevano ancora le scarpette da arrampicata.

« Un altro elemento che potrebbe far ipotizzare che fossero ancora in salita quando uno dei due ha perso l’equilibrio ed è volato, tirandosi dietro l’amico. «Perché - come spiega chi è esperto di soccorso alpino – solitamente, ma può anche non succedere, le scarpette da arrampicata essendo molto strette si preferisce toglierle in discesa per avere più libertà di movimento».

Di certo c’è solo la tragedia. L’ennesima, consumata sul Gran Sasso. I due amici oggi si separeranno definitivamente quando le loro bare lasceranno l’obitorio dell’ospedale Mazzini per far rientro nelle rispettive città di residenza. Domani sono previsti i funerali. Il sindaco di Sansepolcro, Fabrizio Innocenti, proprio ieri, su Facebook ha ricordato Marco come un grande lavoratore che lascia due figli e la moglie nel dolore. «La comunità e l’intera amministrazione comunale si stringono alla famiglia con affetto e profondo cordoglio», ha scritto.

Tantissimi anche i messaggi sui social di amici e colleghi di Luca Iani, docente di Psicologia all’Università europea di Roma dove sempre ieri c’è stato un momento di preghiera e raccoglimento in suo ricordo.

E proprio pensando a Luca, una sua collega ha postato una citazione di Walter Bonatti: "Le grandi montagne hanno il valore degli uomini che le salgono, altrimenti non sarebbero altro che un cumulo di sassi". Per i familiari delle vittime i due alpinisti potrebbero essere stati travolti da qualche masso. Pure questa un’ipotesi da non escludere vista proprio la morfologia della zona. Anche se sabato, come ormai accertato, il tempo non era dei migliori e spirava un cosiddetto vento di ritorno. Già nel primo pomeriggio le condizioni in alta quota erano cambiate. Luca quel giorno non ha mai chiamato la compagna come invece faceva sempre quando terminava la salita e prima di iniziare la discesa. E’ stata lei a dare l’allarme quando la sera non lo ha visto rientrare a casa. Dopodiché si è messa in moto la macchina delle ricerche con il complicato recupero dei corpi da parte del soccorso alpino e speleologico abruzzese domenica in condizioni meteo quasi proibitive. 

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