Una nuova esplosione che, alle 12.20, ha cancellato tre vite. È successo di nuovo, ancora sangue tra i dipendenti della Esplodenti Sabino. Fernando Di Nella, 62 anni di Lanciano, Gianluca De Santis, 40 anni di Palata, e Giulio Romano, 56 anni di Casalbordino sono morti nella deflagrazione in un’area coperta del sito. Nell’azienda vengono sminati tutti i tipi munizionamento convenzionale: bombe di aereo, sistemi d’arma, razzi, mine navali ecc., «vengono demilitarizzati nel pieno rispetto delle normative vigenti», sottolinea la proprietà. Il titolare, Gianluca Salvatore, di Lanciano, si trovava a Roma.
Secondo lo storico legale di Salvatore Augusto La Morgia, «il titolare è sgomento e non riesce a spiegarsi l’accaduto, anche alla luce delle precauzioni severissime prese in fabbrica dopo la tragedia del 2020». Il concetto sulle norme di sicurezza è stato ribadito anche dalle prime dichiarazioni rilasciate tramite i legali La Morgia e Arnaldo Tascione: «L’incidente si è purtroppo verificato nella tarda mattinata di oggi durante la normale fase di lavorazione di munizionamento, eseguita per conto dell’Agenzia Industrie Difesa, nonostante l’adozione delle cautele e precauzioni più severe previste dalla normativa sulla prevenzione degli infortuni».
«Resta quindi – prosegue la nota – allo stato, inspiegabile la causa dell’innesco che ha determinato la dolorosa perdita di tre lavoratori, sebbene esperti, formati ed informati dei rischi connessi allo svolgimento delle loro mansioni.