“Dove ha tremato, tremerà”: dedicato alle vittime del sisma 2009

La foto-simbolo della copertina
di Sabrina Giangrande
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Domenica 25 Aprile 2021, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 17:38

L’AQUILA In occasione del dodicesimo anniversario del sisma del 6 aprile 2009, esce il libro “Eppur si muove” di Claudio Panone, dedicato alle vittime dirette ed indirette del sisma e, come si legge nella frase di apertura del volume a firma di Giuseppe Mercalli (1850-1914), geologo, sismologo, ideatore della omonima scala: «La sismologia non sa dire quando, ma sa dire dove avverranno terremoti rovinosi, e sa pure graduare la sismicità delle diverse province italiane, quindi saprebbe indicare al governo dove sarebbero necessari regolamenti edilizi più e dove meno rigorosi, senza aspettare che prima il terremoto distrugga quei paesi che si vogliono salvare».


Se queste sono le premesse, sarà facile intuire quali siano le motivazioni che abbiano spinto l’autore che per anni ha maturato in ambito professionale, dapprima come tecnico ingegnere presso la Soprintendenza ai Baaas e poi come docente di scuola superiore, nell’affrontare il tema della prevenzione sismica, sperimentando successivamente in prima persona da cittadino colpito direttamente da questa tipologia di calamità naturale.


«Il cuore del libro- si legge in premessa - ripercorre queste esperienze, anche con il supporto della documentazione tecnica elaborata nell’ambito di esse, al fine di evidenziare che la prevenzione sismica è da decenni “materia nota” ma sottovalutata. In questo senso, è risultato utile e doveroso approfondire la trattazione attraverso il racconto del terremoto del 2009 all’Aquila (di cui vengono narrate le tappe salienti, dalla gestione dell’emergenza alla ricostruzione), dopo averlo contestualizzato nell’ambito della storia sismica del territorio aquilano.

Proprio quest’ultima avrebbe dovuto insegnare a convivere consapevolmente con una non trascurabile potenzialità di questo territorio, ossia l’elevata sismicità che, periodicamente, nel passato, si è manifestata e che continua a coinvolgerlo, se non sconvolgerlo, con vari terremoti. Anche di quelli più recenti si parla nel testo. Pur non avendo questo libro velleità di trattato di carattere prettamente tecnico-scientifico, è parso indispensabile, ai fini di una effettiva comprensione degli eventi in termini di causa-effetto, partire da una descrizione del terremoto: che cos’è, come si manifesta e, soprattutto, come si possono limitare i suoi effetti».


Le conclusioni non sono da meno, esse riportano una frase di Kofi Annan (1938-2018), diplomatico e alto ufficiale delle Nazioni Unite ghanese, nonché settimo segretario generale delle Nazioni Unite: «Strategie di prevenzione più efficaci farebbero non solo risparmiare decine di miliardi di dollari, ma salverebbero decine di migliaia di vite...».
Costruire una cultura della prevenzione non è semplice. Mentre i costi della prevenzione devono essere pagati oggi, i suoi benefici si potranno vedere solo in un futuro lontano. Ha il peso di un macigno soprattutto perché tocca assai da vicino la realtà aquilana, una città da secoli martoriata da terremoti di devastanti proporzioni, le cui vittime sono esse stesse figlie di una madre sfortunata e sofferente ma pur sempre in continua rinascita.
Sabrina Giangrande 
 

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