L'AQUILA Dal gruppo Facebook “Professione insegnante”, si legge un post che appare come una sorta di elegia, dedicata a tutti gli studenti che in questo momento stanno affrontando per la seconda volta nello stesso anno l’esame tra i più difficili da sopportare, la didattica a distanza e vale per tutti dall’Abruzzo al Trentino Alto Adige, dalla Sicilia alla Sardegna, non fa distinzione, di sesso, di razza di opinione politica, l’unico comune denominatore è lui!
“Vincilvirus” è la campagna informativa del Comune dell'Aquila dove vengono riportate le informazioni in merito alla diffusione del Coronavirus-Covid 19, dedicata alla popolazione aquilana, ma gli studenti come lo combattono il nemico subdolo che si annida alle loro spalle? E non è il virus il loro peggior nemico, bensì la solitudine delle loro anime vaganti di sogni e speranze, nascosta dietro la noia di una vita privata dello slancio della gioventù, delle passioni soffocate sotto un cuscino del loro letto di una cameretta troppo stretta per contenere la loro brillante vivacità degli anni più belli.
«Stanno ogni mattina davanti ad un monitor- si legge nel post-. Computer, palmare o telefonino. Si collegano e rispondono all’appello. Presente, presente, presente. Voci impastate dal sonno, quaderni, libri e penne sparsi sul tavolino. Spesso indossano un maglioncino sul pantalone del pigiama, capelli spettinati e cominciano la lezione. A volte perdono la connessione, altre volte non riescono a sentire oppure sentono ma non vedono. E salutano gli insegnanti con la consueta formula “Buongiorno prof”. L’anno scolastico scorre, i programmi vanno avanti, le verifiche e le interrogazioni vengono fatte. Ma manca l’anima a questa scuola.
Non stancatevi di essere giovani è solo questione di tempo e tutto tornerà più verde di prima.
Sabrina Giangrande