Coronavirus, inchiesta sui contagi all'ospedale e nella casa di riposo

Coronavirus, inchiesta sui contagi all'ospedale e nella casa di riposo
di Walter Berghella
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Martedì 8 Settembre 2020, 08:33
Rush finale per la doppia inchiesta sulla gestione del Coronavirus all’ospedale di Lanciano e al centro anziani Santa Maria di Atessa, strutture colpite anche da decine di decessi. Rientrata dalle ferie, il procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio conferma: «Continuiamo a lavorare. Sono state fatte deleghe alle squadre di polizia giudiziaria per ulteriori accertamenti e l’ acquisizione di nuovi atti, necessari anche per determinare le persone da iscrivere al registro degli indagati. Un fascicolo è ancora contro ignoti». La procura conferma così l’apertura di due indagini parallele ed ufficiali riguardanti presidi pubblici e privati. Quanto al Renzetti la Di Serio aveva già acquisito la documentazione riguardante le richieste avanzate alla Asl durante la fase cruenta del Covid 19 da parte dei direttori di divisione, seguita dalla convocazione di vari primari sentiti come persone informate sui fatti. Punto nodale dell’indagine è appurare se i reparti erano stati o meno lasciati all’abbandono e poi i ritardi sui tamponi.

Il Renzetti, ospedale no covid, si era ritrovato senza il supporto dei suggerimenti durante l’emergenza da parte della direzione sanitaria; almeno era questa l’accusa lanciata dai medici che, spesso, hanno dovuto prendere decisioni personali su come agire. Al Renzetti l’attacco del Covid aveva fatto registrare almeno 35 persone infettati tra medici, infermieri e pazienti, di cui una quindicina successivamente erano deceduti. Nelle prime settimane della morsa del virus erano stati depositati due esposti sulla gestione sanitaria e sulla carenza di dispositivi di protezione. In successione furono il sindacato Usb e Francesco Taglieri(M5S), vice presidente della commissione Sanità della Regione Abruzzo, a chiedere di fare chiarezza mentre i contagi si moltiplicavano. Il primo focolaio venne scoperto a Ortopedia il 9 marzo, e in totale vennero infettati 9 pazienti, fino ai decessi, poi vennero colpiti tre medici e cinque infermieri. Ortopedia poi chiuse per la disinfestazione. A seguire Medicina, Utic e altri servizi.

Altro allarme venne registrato alla casa anziani Santa Maria di Atessa dove i contagi superarono le 30 unità, anche tra il persone, e gli anziani deceduti furono 10. Le preoccupazioni espresse dal sindaco Giulio Borrelli si rivelarono fondate. Pure in questo caso appello alla Asl di intervenire giacchè si era nell’impossibilità giuridica di assumere provvedimenti diretti. La stretta di Borrelli arriva quando firma un’ordinanza che vietava l’uscita del personale dal Santa Maria, mentre il Nas faceva i primi controlli. Gli stessi responsabili della struttura si erano attivati per bloccare l’emergenza dopo aver chiesto aiuto.