Coronavirus, l'Abruzzo e la fatidica quota 1.500: curva sotto controllo, ma serve tempo

Coronavirus, l'Abruzzo e la fatidica quota 1.500: curva sotto controllo, ma serve tempo
di Stefano Dascoli
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Venerdì 3 Aprile 2020, 08:00
L'AQUILA - Oggi i contagi da coronavirus in Abruzzo sfonderanno la quota 1.500. Era quella prevista dalla task force regionale per il 31 marzo, in uno scenario considerato “mediano” tra il migliore (1.200 casi) e il peggiore (oltre 1.700). Il fatto che si sia arrivati all’obiettivo con tre giorni di ritardo dice che la curva epidemiologica, al momento, è sotto controllo. In quest’ottica va letto l’aumento dei casi di ieri, 61 nuovi che portano il totale a 1.497. E’ importante sottolineare che la nuova crescita (nei giorni precedenti erano stati 52, 56 e 35) si accompagna a un deciso aumento dei tamponi effettuati: 1.037 presi in carico (record) e 734 con esito. Ne rimangono in coda ancora moltissimi, ma la percentuale delle positività (8,3%) si mantiene in linea con quanto accaduto fino a questo momento.

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Tradotto: come sostengono molti esperti l’Abruzzo potrebbe trovarsi ancora in pieno “plateau”, ovvero il pianoro che dovrebbe preludere al calo dei contagi. Il problema, salvo che sia davvero così, è che ovviamente la durata di questa sorta di stabilità non può essere nota.

E, qua e là, si affacciano ancora situazioni di rischio, soprattutto legate alle attività ospedaliere o nelle case di cura. Ieri il capo della task force, Alberto Albani, ha detto che un indicatore importante, ovvero il tempo del raddoppio dei casi, oggi è passato da 48 ore a quasi 4 giorni. Per consolidare la tendenza servirà, però, ancora un po’. Resta sotto la media nazionale il tasso di letalità (morti su contagi): 8,8% contro il 9,9% Italia. Il dato va preso con le molle perché, ovviamente, la base del totale degli infetti non può essere certa.

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I numeri abruzzesi, però, fanno ugualmente rabbrividire: si sono aggiunti 10 morti, alcuni dei quali avvenuti nei giorni scorsi ma la positività al virus è stata acclarata ieri, con il totale che è arrivato a 133: un 84enne, una 89enne e un 92enne di Loreto Aprutino; una 88enne, una 81enne e una 60enne di Pescara; un 65enne e una 88enne di Città Sant’Angelo; una 69enne di Penne; una 74enne di Montesilvano. Resta pressoché invariato, ormai da giorni, l’impatto sul sistema sanitario: i ricoveri diminuiscono di una unità (da 342 a 341), quelli in terapia intensiva crescono di 4, arrivando a 75. Le persone in isolamento domiciliare sono passate da 798 a 835.

Qualche cambiamento anche nella geografia delle nuove positività. A Pescara il trend si conferma in calo (16 casi), la maglia nera va a Teramo (25 nuovi casi), mentre L’Aquila (12 casi) fa i conti con qualche mini-focolaio in più rispetto ai giorni scorsi, in città e soprattutto nella Valle Peligna.

«Non abbiamo nessuna fretta di bruciare i tempi – ha detto ieri il governatore Marco Marsilio - e magari fare l'errore di riaprire prima che ci sia una condizione di sufficiente sicurezza, faremmo un doppio errore. La riduzione della pressione dentro gli ospedali ci permetterà, e ci sta già permettendo, di andare a dare la caccia ai positivi sul territorio e, quindi, di andare a fare tamponi anche a domicilio alle persone che sono state a strette contatto, che sono già in quarantena o che hanno qualche linea di febbre. Non siamo così ingenui da illuderci che sia l'inizio della fine».

«Credo che l'Abruzzo – ha concluso Marsilio - abbia dimostrato e stia dimostrando di sapere reggere l'urto e di avere un'organizzazione capace di affrontare un evento così straordinario come è stata questa pandemia». Nel frattempo il Codacons ha diffidato la Regione sui test diagnostici per l’individuazione del Covid-19, venduti da laboratori privati ai cittadini a prezzi stellari. La richiesta è bloccare «questa forma di lucro sulla pelle degli utenti».

«Si stanno moltiplicano in tutta Italia centri e laboratori che offrono esami diagnostici sul coronavirus a domicilio, applicando tariffe del tutto fuori mercato – spiega l’associazione – A fronte di un costo delle analisi che per i laboratori non supera i pochi euro, al cittadino che vuole sottoporsi all’esame vengono richiesti prezzi tra i 130 e i 150 euro, ma si arriva anche a 600 euro se ci si rivolge a cliniche private. Si lascia così campo libero agli speculatori».
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