Coronavirus, Chieti riparte con il primo trapianto di cornea

Coronavirus, Chieti riparte con il primo trapianto di cornea
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Giovedì 30 Aprile 2020, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 12:11

 È stato effettuato per la prima volta durante il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19 un
intervento di trapianto di cornea in una giovane paziente sofferente per una grave caduta del visus. L'operazione chirurgica è stata effettuata ieri dal professor Leonardo Mastropasqua, direttore del centro nazionale di eccellenza in Oftalmologia dell'Università Gabriele  D'Annunzio»di Chieti-Pescara, presso l'Ospedale SS. Annunziata»di Chieti.

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Attualmente la normativa vigente consente l'esecuzione di trapianti d'organo che sono da considerare urgenze chirurgiche, determinate non tanto dalla patologia da trattare, che in alcuni casi potrebbe anche essere gestita in elezione, ma quanto dal fatto che un organo donato rappresenta di per sé un'urgenza  chirurgica in quanto, se non impiantato, la donazione  risulterebbe vana.
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La paziente operata è una giovane donna che presentava una marcata opacità della cornea conseguente alla cicatrizzazione di un ascesso infettivo. La cornea è una lente naturale presente sulla superficie dell'occhio che ci consente di vedere grazie alla sua trasparenza. In presenza di una cicatrice, si opacizza e non è più possibile avere una visione adeguata.
In questo caso la paziente presentava una cicatrice corneale centrale sul campo pupillare e per questo la visione era notevolmente compromessa. Tale opacità però non riguardava tutto lo spessore della cornea, ma solamente i primi 310 micron (un micron corrisponde ad una parte invisibile ad occhio nudo; la millesima parte di un millimetro). È stato quindi deciso di sostituire solamente la parte di cornea malata lasciando in sede gli strati sani della cornea della paziente. Tale tecnica  chirurgica viene chiamata cheratoplastica lamellare, che
significa sostituzione della sola lamella di cornea malata.


«Effettuare un taglio così preciso ad una profondità definita della cornea del paziente è possibile solo grazie all'alta tecnologia applicata alla chirurgia robotica della cornea - sottolinea Mastropasqua (nella foto con la mascherina) -  Il nostro centro è il riferimento nazionale per questa tecnologia. Attraverso un laser a femtosecondi, ultraveloce e ultrapreciso infatti si possono programmare ed eseguire tagli sulla cornea a profondità e direzione predefiniti e predicibili, senza indurre infiammazione dei tessuti. Il laser, che sostituisce il bisturi, è una luce che seziona la cornea, evitando il ricorso a lame, trapani o taglienti usati in chirurgia tradizionale. Sulla paziente operata è stato quindi scelto di effettuare un trapianto lamellare anteriore con laser a femtosecondi, e sostituire così la porzione di cornea malata per uno spessore di 310 micron».
La rilevanza dell'intervento è legata non solo alla tecnica utilizzata, ma è legata anche all'attualità del momento, poiché è stato il primo trapianto di cornea effettuato in Italia con
chirurgia robotica durante la pandemia Covid-19. 

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