Biondi: «Il Tsa non emigrerà lontano dalla città»

Biondi: «Il Tsa non emigrerà lontano dalla città»
di Stefano Dascoli
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Giovedì 2 Novembre 2017, 16:28
L'AQUILA - E' sempre fervido il dibattito sugli spazi culturali e sul futuro delle istituzioni. Ieri il sindaco Pierluigi Biondi (foto) ha diffuso una nota per rassicurare sulla situazione del Tsa: «La notizia che il Teatro stabile d'Abruzzo potrebbe essere costretto a emigrare a Ortona, come riportato da alcuni organi di stampa, è destituita di ogni fondamento. Non c'è nessun rischio che il Tsa possa perdere il requisito di istituzione regionale di interesse culturale (Tric), - ha proseguito il sindaco - in quanto il decreto ministeriale del 27 luglio scorso, al comma 4 dell'articolo 49, proroga al 31 dicembre 2020 i criteri in deroga per l'erogazione del Fondo unico per lo spettacolo. Tra questi - ha sottolineato Biondi - la disponibilità di una sala per gli spettacoli di cui parlano gli articoli sopra richiamati». «Il Tsa non si muove dall'Aquila e anche per le altre emergenze legate alla cultura stiamo cercando una soluzione, - ha concluso il primo cittadino - al di là delle polemiche di qualcuno che spara nel mucchio delle responsabilità, con un qualunquismo tanto inutile quanto disarmante».
«L'Aquila, che si ritiene una città d'arte e di cultura, da anni non fa nulla per meritarsi questo titolo di prestigio e vive un periodo di decadimento culturale nell'indifferenza generale attacca Lelio De Santis di Cambiare insieme -. Le associazioni culturali e le istituzioni culturali storiche sono in grande difficoltà, con risorse finanziarie ridotte e senza spazi adeguati, ma la politica cittadina è latitante e sorda alle esigenze vere di una progettualità culturale che ha bisogno di strutture e di sostegno per produrre con continuità iniziative di qualità e per poter reggere il confronto con le altre offerte culturali. L'ultimo caso clamoroso ed assurdo è rappresentato dal Concerto della cantante Noa, che la Barattelli ha dovuto trasferire a Pescara per mancanza di spazi adeguati. Evidentemente, la cultura non è una priorità per la politica cittadina, che il sindaco sia di sinistra o sia di destra nulla cambia! Allo stesso tempo, penso che sia utile raccogliere il grido di dolore del presidente della Barattelli, Giorgio Battistelli, e convocare un Forum delle istituzioni culturali».

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