Avezzano, evacuata la zona rossa: ventimila fuori dalle case per la bomba fatta esplodere prima delle 16

Avezzano, evacuata la zona rossa: ventimila fuori dalle case per la bomba. Partito il disinnesco dell'ordigno
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Domenica 26 Febbraio 2023, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 17:54

AVEZZANO -   È stato fatto esplodere alle 15:53, nella cava della ditta Celi di Massa d'Albe, l'ordigno bellico AN-M65 di 454 kg risalente alla Seconda guerra mondiale. E' stato il momento finale di una lunga giornata di operazioni cominciata alle prime ore del mattino. 

Tutti gli abitanti di Avezzano, circa ventimila quelli coinvolti, e gli animali all'interno della zona rossa sono stati evacuati: la città di Avezzano (L'Aquila) era vuota alle 8.30 per consentire le operazioni di disinnesco della bomba trovata durante lo scavo di un'abitazione in pieno centro.

 


Nel perimetro urbano sono entrate in funzione le 80 telecamere per prevenire eventuali episodi di sciacallaggio fino al rientro dei residenti nelle loro abitazioni. Chiuso dagli agenti e dai volontari il perimetro del raggio di possibile azione dell'ordigno bellico.

I militari 6o Reggimento Genio Pionieri hanno accompagnato gli artificieri che hanno reso l'ordigno completamente sicuro e trasportabile togliendo all'interno le spolette. 

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Alle 10.59 è stata tolta la seconda delle due spolette dell'ordigno bellico AN-M65 di 454 kg., ritrovato ad Avezzano (L'Aquila) l'11 febbraio scorso e che sarà fatto brillare nelle prossime ore nella cava Celi, nella vicina Massa d'Albe (L'Aquila).

Lo hanno comunicato gli artificieri del Sesto Reggimento Genio Pionieri dell'Esercito Italiano.

L'ordigno, ora disinnescato, sarà trasportato in sicurezza con convoglio militare scortato dalla Polizia Stradale.

AL CINEMA - Nel frattempo i cittadini ultraottantenni autosufficienti che hanno dovuto abbandonare momentaneamente le loro case si sono ritrovati nel multicinema Astra e stanno assistendo alla proiezione del film di Alessandro Siani "Tramite amicizia".

All'interporto di Avezzano, sede operativa della Croce Rossa Italiana, suor Tranquillina, originaria di Istria, a 104 anni aspetta pregando, insieme alle 11 sorelle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. 

L'ESPLOSIONE - È stato fatto esplodere alle 15:53, nella cava della ditta Celi di Massa d’Albe, l’ordigno bellico AN-M65 di 454 kg risalente alla Seconda guerra mondiale, ritrovato ad  Avezzano (L’Aquila) l’11 febbraio scorso in via Opi. Le operazioni del pomeriggio sono state lievemente rallentate dalla pioggia che ha imperversato quasi tutto il giorno sulla città.

Alle 13 la bomba d’aereo americana da 1000 libbre era stata posizionata nel fornello di brillamento costruito dai militari del Sesto Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito Italiano. Alle 14.45 il fornello è stato chiuso e l’ordigno caricato con panetti di tritolo per il successivo brillamento. Nel frattempo gli operatori della Croce Rossa e i volontari hanno riaperto i varchi e trasportato, dall’Interporto dove avevano trovato ricovero, tutti gli anziani allontanati dai centri in zona rossa; nelle prossime torneranno nelle loro stanze anche i pazienti della clinica Di Lorenzo.

Rientreranno nelle prossime ore anche i detenuti della casa circondariale di Avezzano.

«Ringrazio i cittadini di  Avezzano per il senso di responsabilità e per il modo esemplare con cui hanno risposto a questa chiamata - ha dichiarato il sindaco Giovanni Di Pangrazio -  Avezzano ancora una volta ha dimostrato che nei momenti difficili sa rispondere, ci ha fatto gestire al meglio queste attività difficili e pericolose. Ringrazio tutti i volontari, la protezione civile, i militari del 6ø reggimento Genio Pionieri, la Croce Rossa e tutti gli agenti di stato. Un prova di grande responsabilità, di esempio, oggi ha dimostrato Avezzano».

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