Arte abruzzese a New York: Santella e il suo “War 2023” al Moca Museum

Arte abruzzese a New York: Santella e il suo “War 2023” al Moca
di Tito Di Persio
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Lunedì 29 Gennaio 2024, 07:25

Il dipinto "War 2023. La volpe, l'arancia ed il gatto" dell'artista Alfredo Santella, originario di Sulmona, sta per conquistare la scena artistica internazionale con la sua esposizione al Moca Museum di New York. A partire dal 15 febbraio prossimo, la creazione di Santella sarà al centro di una mostra dedicata all'Arte Contemporanea presso il rinomato Moca Museum. L'opera, ispirata al tema della pace e ostinatamente contraria alla guerra, offre uno sguardo profondo sulla complessità di questi tempi.

L'annuncio è giunto direttamente dall'artista, che ha condiviso il link sul sito del Museo, anticipando un evento culturale di rilievo. La mostra fa parte di "Writing the Walls 2024", un'iniziativa organizzata da Hvmoca e Studio Theatre in Exile. Il tema portante, "War", coinvolge scrittori e compositori chiamati a creare opere ispirate alle immagini selezionate attraverso un bando aperto e una giuria dedicata. Le performance avranno luogo nello Studio Theatre del Black Box Theatre di Exile presso l'Hvmoca, promettendo un'esperienza artistica coinvolgente. Il dipinto dell'artista abruzzese è intriso di profondo simbolismo, titolato "War 2023. La volpe, l'arancia...

il gatto". Appartenente allo stile delle arti figurative M.A.I.A., un acronimo coniato dall'artista che significa "Manipolazione Artistica Immondezza Astratta". L'opera ritrae lo scheletro di una volpe e di un gatto, figure ben note che richiamano alla mente la letteratura latina delle favole di Fedro, ma ancor più l'immaginario collettivo di Pinocchio di Collodi o delle canzoni del cantautore Bennato.

Le figure rappresentano astuti e furbi personaggi, pronti a ingannare il prossimo, ma che in questa particolare circostanza si trovano in una bizzarra competizione. Si sfidano e si combattono per un'arancia...

Come dichiara Santella: «Infine, nessuno vinse la battaglia, i due nemici morirono insieme su un tappeto di scorze d’arancia. La terra li assorbì e si dimenticò di loro... La guerra non vince... MAI!». L'artista, attraverso la sua opera, offre una riflessione sulla futilità della guerra, rappresentando la vanità e l'assurdità delle lotte che spesso non portano a una vittoria significativa. La conclusione amara sottolinea il ciclo perpetuo della guerra, sottolineando il suo impatto distruttivo e il suo inutile costo umano.

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