L'Aquila-Rimini, amarcord Di Nicola
«E' la mia partita del cuore»

Di Nicola durante un'intervista
di Stefano Dascoli
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Venerdì 11 Dicembre 2015, 10:26
L'AQUILA - Gol a grappoli, con una maglia e con l’altra. Con L’Aquila una sola, memorabile (soprattutto a livello personale) stagione, 19 centri in 33 partite nel 2000/2001. Poi il passaggio a Rimini, tre anni con 38 gol in 59 partite.

Con tutta probabilità sarà sabato al Fattori l’ex bomber Davide Di Nicola, un cuore a metà tra il rossoblù e il biancorosso. «Non riesco a tifare per nessuno – scherza l’ex centravanti – né a vederla come una partita normale. Veder perdere una o l’altra squadra mi dispiacerebbe. Se dovessi parlare con il cuore tiferei per una X, ma entrambe hanno bisogno di punti».

I RICORDI
I ricordi sono tanti e tutti belli. «All’Aquila – racconta Di Nicola – ho vissuto emozioni fortissime. Ho tanti amici, quell’anno fantastico ho vinto la classifica cannonieri. L’affetto della gente è ancora vivo, dopo lo scetticismo iniziale dovuto al campanile (Di Nicola è di Avezzano, ndr) ho ricevuto i più grandi attestati di stima della mia carriera». E il Rimini? «Lì sono stato tre anni, ho vinto un campionato e una classifica cannonieri con 24 gol. Poi ci ha giocato mio figlio Daniel (oggi alla Reggiana, ndr), vincendo anche un campionato. Ottimi ricordi e grandi emozioni. Diciamo che sono due piazze alle quali sono legato da un profondo affetto e da sensazioni solo positive». Come giudica, Di Nicola, l’attuale momento dell’Aquila? «Da quello che percepisco sicuramente c’è gente competente all’interno e una squadra valida. Credo che alcune situazioni esterne abbiano disturbato l’ambiente. Questa tensione sul processo sportivo, per esempio, non ha fatto lavorare sereni tutti. Non è un alibi però sicuramente ci sono delle situazioni che possono distrarre. Ma il campionato è ancora lungo e ci sono le carte in regola per fare bene». Servirebbe un bomber alla sua maniera, magari. «Il ruolo è cambiato, si è un po’ perso. Ma credo che L’Aquila ha gente di valore davanti». Di Nicola è uscito dal mondo del calcio per motivi di lavoro, ma ha il patentino da allenatore fino alla serie D. «Sono un uomo di campo, sognavo di fare il mister. Chi lo sa, magari in futuro».
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