L'Aquila piange Aurelio Grillo,
uno dei padri dei laboratori di Fisica

Aurelio Grillo
di Marcello Ianni
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Lunedì 27 Febbraio 2017, 11:02
L'AQUILA - «Non mi sento bene, esco un attimo fuori». Sono state le ultime parole di Aurelio Grillo di 72 anni, fisico teorico di grande valore, che da trent'anni svolgeva le sue ricerche ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Infn. Lo scienziato si è accasciato a terra, dopo essere uscito dal Gran Sasso Science Institute (Gssi) alla Villa Comunale. Nonostante il tempestivo arrivo del personale medico del 118 per lui non c'è stato nulla da fare. La sua eredità è una vasta produzione scientifica, con più di 300 articoli pubblicati sulle più importanti riviste internazionali che, in 50 anni di attività, a partire dal 1967, ha abbracciato diversi ambiti, non solo teorici ma anche di tipo più squisitamente sperimentale. L'attività di ricerca di Grillo comincia ai Laboratori Nazionali di Frascati, nel 1967. Alla fine degli anni '80, Grillo ha iniziato a interessarsi a vari temi di fisica astroparticellare. Si trasferisce all'Aquila e partecipa alla costruzione dei nascenti Laboratori Nazionali del Gran Sasso, rimanendo per i successivi 30 anni uno dei principali attori dei successi di questa importante infrastruttura della ricerca italiana. Presso i Laboratori, il ricercatore ha partecipato all'esperimento Macro per la ricerca di nuove particelle. In ambito teorico, Grilllo è stato tra i primi ad affrontare lo studio degli scenari astrofisici, diventando nella materia un pioniere. In 50 anni di attività scientifica Aurelio ha sempre dimostrato grande amore per la didattica e per la formazione di giovani ricercatori all'Aquila. Grillo è stato direttore del Museo della Fisica e dell'Astrofisica di Teramo, ha organizzato importanti eventi di divulgazione come la Notte Europea dei Ricercatori ed è stato oratore in centinaia di incontri e conferenze destinate a studenti, appassionati e grande pubblico. 

IL CORDOGLIO - 
«E' stato un fisico teorico di grande valore ha detto il Rettore del Gran Sasso Science Institute dell'Aquila, Eugenio Coccia nei suoi 50 anni di attività, ha contribuito con il suo lavoro a chiarire alcuni aspetti importanti della fisica e radiazione cosmica. Aveva numerosi interessi ha aggiunto il Rettore - che spaziavano dalla letteratura alla musica; è stato un ottimo flautista». Grillo è stato direttore del settore ricerca, partecipando a vari progetti che lo hanno portato anche in Argentina presso il più grande osservatorio del mondo di raggi cosmici. «Ha insegnato molto ai giovani ricercatori ha concluso Coccia che lo ricordano con entusiasmo che metteva in tutte le sue attività». Nel sito internet dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, la dottoressa Roberta Antolini, ha dedicato un lungo articolo sull'improvvisa scomparsa dello scienziato.
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