Ultraleggero precipitato, forse la combinazione di due guasti: ecco cosa è successo

Ultraleggero precipitato, forse la combinazione di due guasti: via alla perizia
di Marcello Ianni
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Giovedì 15 Settembre 2022, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 11:22

Forse è stata la combinazione di un flap non aperto e un'altra avaria a tradire Corrado Mancinelli e il passeggero che era con lui, Maria Rita Vietri, domenica pomeriggio in fase di atterraggio nell'aviosuperficie di Poggio Picenze (L'Aquila) di rientro da una gita nel piccolo scalo di Valdichiana, in Provincia di Arezzo. Si tratta di un particolare, quello di un flap non funzionante, che sarebbe emerso nell'ambito di un sopralluogo sul punto in cui l'ultraleggero si è schiantato non lasciando scampo ai due occupanti.

Dettaglio, è bene ribadire con chiarezza, che dovrà essere confermato in un quadro molto più generale ed approfondito sulle condizioni del velivolo che sarà delineato dal perito nominato dal sostituto procuratore della Repubblica dell'Aquila, Stefano Gallo, su indicazione dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Ansv). Si tratta di Sergio Maron, vicentino, ex pilota militare sui cacciabombardieri, ex comandante Alitalia con 19 mila ore di volo, ex pilota di mongolfiera, istruttore di volo. I flap vengono usati in decollo, primissima fase della salita, fase finale dell'approccio e atterraggio. Consentono all'aereo di decollare in spazi ridotti e a velocità ridotta dando una grande portanza alare aggiuntiva. In discesa consentono all'aereo di volare a velocità ridottissima dando sempre una grande portanza aggiuntiva all'ala. Durante la crociera non si usano poiché rallenterebbero la velocità e renderebbero l'ala meno efficiente.

Secondo gli esperti però il malfunzionamento di uno dei sistemi meccanici o di entrambi, non avrebbe comportato difficoltà tali per il pilota da portare l'ultraleggero a schiantarsi.

Cosa diversa, invece se l'aeromobile possa aver avuto un'avaria di una delle due ali. Dettaglio che avrebbe portato l'aeromobile in una situazione prima di stallo poi di caduta a vite. Qui l'altezza potrebbe aver giocato un ruolo decisivo perché per riprendere equilibrio il velivolo attraverso particolari manovre (che vengono insegnate in fase di conseguimento del brevetto di volo) avrebbe avuto bisogno di metri e di una certa velocità.

Al contrario l'ultraleggero di Mancinelli si trovava quanto pare a poche decine di metri dal suolo. L'ultraleggero dopo una brusca virata laterale è andato ad impattare prima contro un albero poi su un manufatto di cemento, utilizzato come depuratore. Ovviamente si è nel campo delle ipotesi e in questa prima fase delle indagini (affidate appunto al super esperto ex comandante dell'Aeronautica Militare) si ragiona a 360 gradi e non si esclude anche un possibile malore da parte del pilota. Ci vorrà del tempo per conoscere sia gli esiti tecnici sul velivolo che quelli di salute del pilote. Infine oggi l'addio a Corrado Mancinelli in una cerimonia laica alle 15.30 presso l'aviosuperficie che tanto ha voluto l'esperto pilota.
 

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